SPECCHIA (Lecce) – Era già stato arrestato lo scorso 25 febbraio per aver perseguitato la ex compagna, ma una volta tornato libero non ha resistito e ha ripreso a tormentarla. Così, questa mattina, a Specchia i Carabinieri hanno rintracciato ed arrestato Antonio Aspirante, 38enne, in ottemperanza di ordinanza applicativa della misura cautelare per il reato di stalking.
L’indagine condotta dai militari dell’Arma ricostruisce uno scenario agghiacciante in cui la donna, una 30enne del posto, per oltre 3 anni è stata costretta a vivere in un “inferno” personale a causa di un uomo che nonostante più volte destinatario di provvedimenti cautelari imperterrito reiterava la propria condotta violenta; infatti già dal maggio del 2012 il Tribunale di Lecce emetteva a suo carico un’ordinanza applicativa della misura cautelare del divieto di avvicinamento. Dopo pochi mesi e a causa delle violazioni alle prescrizioni imposte i militari dell’Arma richiedeva e d ottenevano un aggravamento della misura con quella della custodia in carcere. Per quei fatti l’uomo veniva condannato a mesi otto di reclusione con pena sospesa.
A marzo del 2013 Nel settembre 2014 dopo un breve periodo di apparente tranquillità, la povera vittima tornava ad essere bersaglio delle asfissianti attenzioni dell’uomo: molestie telefoniche a qualsiasi ora anche di notte, cartoline con frasi ingiuriose pedinamenti, aggressioni verbali anche sul posto di lavoro, nonché continue diffamazioni volte ad isolarla dalla comunità.
Infinelo scorso 20 marzo la donna in preda al panico chiedeva l’intervento della Stazione Carabinieri perché l’uomo continuava a tormentarla fuori il posto di lavoro passeggiando ripetutamente davanti l’ingresso degli uffici e urlando “Mai lassare stare… lu sacciu ca me voi … ma mai lassare stare!”Immediatamente è scattata la denuncia è la richiesta di un provvedimento cautelare volto ad interrompere il disegno criminoso del soggetto che ormai da anni condizionava in negativo la vista di una giovane donna. Le risultanze delle investigazioni venivano successivamente accolte dal Sost. Proc. dott. ssa MININNI e dal GIP dott. MARTALÒ che emanava immediatamente un’ordinanza applicativa della custodia cautelare ai domiciliari.