LECCE – Una nuova perizia sulla mascherina persa da uno degli aggressori dei coniugi Fabio Margilio e Alessandra Ruggeri del 18 febbraio 2011.
Alla ricerca del dna di uno dei tre imputati. Nel processo che si sta celebrando in abbreviato, il gup Carlo Cazzella ha così conferito incarico ad un biologo genetista forense Vincenzo Agostini di Pavia per approfondire l’analisi genetica rispetto alla relazione scientifica della polizia di Roma. Gli specialisti della capitale avevano tracciato un profilo non compatibile con nessuno dei tre imputati.
L’accusa, rappresentata dal sostituto procuratore Paola Guglielmi, ritiene che con questo esame si possa ricercare un profilo più utile. La difesa, invece, ha nominato come proprio perito il noto biologo italiano ed ex colonnello dei carabinieri del Ris di Parma Luciano Garofano (presente in Tribunale). Perito, per conto della persona offesa, è stato nominato Giacoma Mongelli. L’udienza è stata aggiornata al prossimo 25 novembre dinanzi al gup Michele Toriello.
Sul banco degli imputati ci sono il 46enne Giuseppe Calogiuri; Vincenzo Franco, 47 anni (ritenuti gli autori materiali dell’aggressione) e Antonio Greco, di 57, (con il ruolo di mandante). In ballo c’è la paternità delle tracce minoritarie di dna trovate sulla mascherina perché il profilo maggioritario con certezza appartiene alla vittima. Nelle scorse settimane, intanto, negli uffici della Questura si è svolto il riconoscimento da parte di Alessandra Ruggeri di Calogiuri. La donna ha puntato il dito senza titubanze contro il 46enne presente insieme ad altri tre altri profili. Tutti scartati. La donna, infatti, ha sempre e solo riconosciuto Calogiuri perché, a suo dire, quella sera perse la mascherina e si rese riconoscibile.
Gli imputati sono assistiti dagli avvocati Luigi Covella, Luigi Rella, Silbio Verri e Gianni Gemma. I coniugi, invece, sono rappresentati da Amilcare Tana, Giuseppe Bonsegna e Carlo Chiuri e si sono già costituiti parte civile.
F.Oli.