LECCE – Muore al “Fazzi” durante un intervento per la rimozione di un piccolo nodulo al polmone sinistro e alcuni giorni dopo i funerali i familiari sporgono denuncia. La procura ha così deciso di aprire un fascicolo d’indagine per stabilire cause ed eventuali responsabilità relative al decesso di Teodosio Pacella, 70enne di Gallipoli. Il sostituto procuratore Paola Guglielmi ha disposto il sequestro della cartella clinica del paziente in previsione di un’eventuale riesumazione del cadavere. L’accusa di omicidio colposo per il momento è a carico di ignoti.
L’inchiesta su questo presunto caso di malasanità è stata messa in moto con una querela presentata dalla figlia della vittima assistita dagli avvocati Paolo Cantelmo e Ornella Palumbo. A fine aprile l’anziano si sottopone ad una visita presso il reparto di chirurgia toracica del “Vito Fazzi” e gli viene diagnosticato un nodulo di piccole dimensioni che andava rimosso. Un intervento di routine, a detta del medico, che sarebbe durato non più di mezz’ora. Il 27 giugno Teodosio viene così ricoverato. Il pensionato si sottopone a tutti gli accertamenti clinici per valutare le condizioni di salute e la sua idoneità con l’intervento. Pacella interrompe anche l’assunzione di farmaci scoagulanti per cinque giorni così come prescritto dal dottore.
Il 29 giugno entra in sala operatoria. L’intervento viene eseguito in anestesia totale. L’operazione inizia intorno alle 10. Ma si protrae ben oltre la mezz’ora. Alle domande su come stesse procedendo l’intervento il personale infermieristico avrebbe sempre rassicurato i familiari che tutto stava procedendo con regolarità. Solo poco dopo le 14,30 si saprà la verità. Il dottore e un suo collega comunicano alla moglie che suo marito è deceduto nel corso dell’intervento per un’emorragia causata da un arresto cardiaco. I funerali si svolgono regolarmente ma giorni dopo i familiari decidono di vederci chiaro e di sporgere querela.
Franesco Oliva