LECCE – Pronti a tutto, anche ad intervenire in caso di caso di eventuali attacchi terroristici dell’Isis.
Con la minaccia di attentati jihaidisti in Italia che si fa sempre più concreta, anche il Salento e la Puglia si preparano ad ogni possibile e drammatica evenienza.
Ed è per questo che il Ministero dell’Interno avvierà a breve una serie di corsi d’addestramento militare, per istituire presso alcune delle principali questure dello Stivale – una ventina in tutto – “gruppi speciali” di agenti, che saranno chiamati ad intervenire in prima battuta qualora anche il nostro Paese dovesse finire sotto attacco.
Saranno tre – secondo indiscrezioni – le questure pugliesi che saranno dotate di questa squadra speciale di primo intervento: Lecce, Taranto e Bari, con Brindisi che molto probabilmente ricadrà sotto la giurisdizione del capoluogo salentino.
La costituzione di queste speciali unità antiterrorismo della Polizia di Stato – che, oltre da intervenire in caso di attacchi, avranno il compito di pattugliare quotidianamente gli obiettivi considerati maggiormente “a rischio” delle rispettive aree di competenza – seguirà una scelta strategica anche dal punto di vista geografico, presidiando che da nord a sud i confini nazionali e non solo.
Un occhio di riguardo avranno le zone che si “affacciano” sulle nazioni nelle quali vengono reclutati in Europa terroristi islamici. Per quanto riguarda la Puglia, l’attenzione è alta: al di là dell’Adriatico e del Canale d’Otranto, infatti, si trovano l’Albania e gli altri Paesi dei Balcani, area in cui la presenza di centri d’addestramento e reclutamento per finalità terroristiche non è affatto un mistero. Ed entrambi – tenedoci a debita distanza dall’essere allarmisti – oggettivamente non sono poi così lontani.
Circa una ventina gli agenti di polizia in forza alla questura di Lecce che, rispettando i requisiti richiesti, hanno presentato la domanda per entrare a fare parte di questa “squadra speciale”. Saranno selezionati nelle prossime settimane da cinque ispettori e funzionari della Polizia di Stato, che giungeranno da Roma insieme al comandante dei Nocs (l’unità speciale antiterrorismo della Polizia), per la scelta dei candidati.
Superata la prima selezione, gli “Swat italiani” affronteranno un addestramento speciale della durata di tre settimane: la prima presso la Scuola superiore di polizia a Nettuno, in provincia di Roma, le altre due presso il poligono romano di Spinaceto, dove apprenderanno l’uso di armi specifiche e tecniche d’assalto. Addestrati da personale altamente specializzato, saranno inoltre dotati di divise speciali e mezzi blindati, oltre che di fucili mitragliatori ed armi a canna lunga.
Il reclutamento è riservato ai poliziotti con un’età inferiore ai 45 anni, che prestano già servizio presso le questure indicate dal Viminale e con determinate competenze. Tutti, prima di entrare a fare parte della squadra speciale di primo intervento, dovranno superare visite fisiche e psicologiche. Al loro posto, per le quotidiane operazioni di polizia, giungeranno nuovi agenti per la sostituzione dei colleghi, impegnati negli specifici controlli antiterrorismo.
Oltre a Lecce, Taranto e Bari, questi gruppi speciali saranno operativi – tra le altre città – a Modena, Ragusa, Livorno, Bolzano, Ancona, Cuneo, Padova, Prato e Verona. Già presenti, invece, nelle metropoli di Roma, Milano e Napoli.
Soltanto qualche giorno fa, all’indomani della spirale di violenza scatenata dagli jihaidisti in Tunisia, Francia e Kuwait, il Ministero dell’Interno aveva lanciato l’allarme di possibili attacchi via mare, in particolar modo presso i porti adriatici di Bari, Brindisi ed Ancona.
Dal mare, infatti, sono giunti i due terroristi che, lo scorso 26 giugno, massacrarono a colpi di kalashnikov 38 vacanzieri (prevalentemente europei), sorpresi sulla spiaggia di un resort di Sousse, nota località turistica tunisina, nel golfo di Hammamet.
L’auspicio – ovviamente – è che il terrore non invada questa terra. L’Italia è uno degli obiettivi dichiarati dei guerriglieri fondamentalisti del Califfato: è bene non farsi trovare impreparati.
Claudio Tadicini