GALLIPOLI – C’era tempo fino alle 24 di oggi, ma non aveva più i numeri. Francesco Errico non è riuscito a trovare la quadra per salvare il suo governo. I democratici non avevano preso bene la sostituzione della vicesindaca Antonella Greco: al suo posto il sindaco aveva messo dentro Quintana. Una situazione che la segreteria democratica aveva definito irrispettosa dell’elettorato e trasformista. A luglio il Pd ha intimato al primo cittadino di ripristinare il perimetro del centrosinistra, ma lui non lo ha fatto. Il risultato è questa débacle. Anche i fedelissimi lo avevano abbandonato. Oggi in Consiglio Comunale ha spiegato che non avrebbe ritirato le dimissioni, in occasione della discussione del bilancio. «Non c’era un punto d’incontro tra Udc e Pd. La segreteria dei centristi si è comportata diversamente, mentre Piconese non ne ha voluto sapere nulla: ha chiuso le porte. Io non sono legato alla poltrona e, quindi, va bene così, anche se c’erano tanti progetti da portare avanti. Quelli che non condividevano alcune scelte poi sono rientrati nei ranghi».
I numeri non c’erano più. Mancano all’appello due consiglieri del Pd e uno di una lista civica, il consigliere Carroccia. Eppure, l’apertura dell’Udc aveva fatto ben sperare il sindaco. I centristi, infatti, in un primo momento gli avevano voltato le spalle, poi sono ritornati sui loro passi. Dal Pd fanno sapere che non è solo colpa loro, perché non sarebbero bastati i due consiglieri dem a salvare Errico. Si ricandiderà? «Dopo tanti problemi, con un tira e molla che dura da maggio, non mi sento di dire che tornerò in campo, per ora mi godo un periodo di pausa»- spiega il primo cittadino dimissionario. Ora si attende il commissario prefettizio per l’ordinaria amministrazione: sarà Guido Aprea.
Garcin