GALLIPOLI – Come era prevedibile, partono le proteste nella città jonica: un comitato di cittadini è riuscito a radunare oltre mille persone che hanno sfilato in corteo per le strade della città. Sulla bozza del piano di riordino elaborato da Michele Emiliano con il suo staff si sa ormai quasi tutto, ma si sa anche che potrebbero esserci degli aggiustamenti. L’ospedale di Gallipoli, perderà il punto nascita, sarà ridimensionato il blocco operatorio, potrebbe essere chiuso il pronto soccorso e diminuiranno i posti letto, come vi abbiamo anticipato in questi giorni. L’idea dei vertici della sanità pugliese è quella di costruire dei grandi poli. In altre parole il Sacro Cuore di Gallipoli verrebbe accorpato al nosocomio di Casarano. Il commissario Guido Area ha già incontrato il governatore della Puglia per esporre le esigenze del territorio. I gallipolini desiderano manifestare tutte le proprie perplessità su un piano di riordino che non prende in considerazione il fatto che Gallipoli è una delle principali mete turistiche d’Italia e che per molti mesi dell’anno triplica la propria popolazione: quindi, avrebbe bisogno di un ospedale efficiente e importante.
In piazza c’erano tutti, anche i già candidati alla corsa per la poltrona di sindaco, come Flavio Fasano: tanti esponenti politici che in primavera si misureranno con il consenso di una piazza importantissima del Salento. Gli striscioni parlavano chiaro: tutti disposti a fare le barricate. «No alla chiusura del sacro Cuore», «Giù le mani dal sacro Cuore»: a Gallipoli il Pd cittadino avrà il difficile compito di far capire quello che sta succedendo e di spiegare la ratio delle decisioni che saranno prese a Bari. Emiliano sta riflettendo su questa situazione, ecco perché ha bloccato il blitz del piano di riordino: è un momento delicato. Provvedimenti di questo tipo, in pieno clima elettorale, potrebbero essere un boomerang: la bozza potrebbe ricevere dei ritocchi importanti.
Garcin