LECCE – “I dati della ricerca dell’Università del Salento sul fallimento delle politiche regionali di sostegno alle start up tecnologiche possono essere uno spunto per aprire una riflessione. Il settore delle start up è per definizione un settore ad alto rischio di fallimento, ma il fatto che su 36 imprese finanziate dal 2008 al 2014 26 oggi non abbiano alcun fatturato, 31 non abbiano dipendenti e 9 non abbiano superato la fase progettuale per diventare vere imprese, è qualcosa che va ben oltre il fisiologico tasso di mortalità di un settore sul quale con grande enfasi l’Assessorato allo Sviluppo Economico della Regione dice di voler scommettere”. Lo dichiara il Consigliere regionale Pd Sergio Blasi.
“Il rischio – prosegue – è che le strutture regionali restino invischiate in una infruttuosa retorica che rischia di trasformarsi nell’esatto contrario dell’innovazione. E cioè, come scrivono i ricercatori dell’Università del Salento, nel sostegno ad imprese ‘che sopravvivono soprattutto grazie alla rete di protezione dei finanziamenti pubblici, producendo occupazione e valore per il mercato pochi o nulli’. La Regione deve svolgere un ruolo di impulso e sostegno alle imprese ad alto tasso di tecnologia, non certo quello di erogatrice poco attenta di soldi dei cittadini verso progetti che senza finanziamento pubblico non solo non potrebbero partire ma non potrebbero neanche sopravvivere. Il rischio – conclude il Consigliere – è che dietro le retoriche dell’innovazione si nascondano dinamiche da vecchia, vecchissima politica”.