CASARANO (Lecce) – Assolti dall’accusa di truffa aggravata e continuata ai danni dell’Inps. Con la formula perché il fatto non sussiste. La sentenza è stata emessa dal giudice Sergio Tosi a carico di Antonio Colaianni, 51enne di Casarano, amministratore della cooperativa agricola “Incoronata” e due dipendenti, Damiano Cosimo Carluccio, 69enne, di Taviano e Federico Isacco, di 53 anni, residente a Taurisano. Ispettori e 007 della finanza smascherarono un presunto illecito che avrebbe coinvolto oltre 230 falsi braccianti. I tre imputati avrebbero architettato la truffa in modo quasi perfetto: presso la sede dell’Inps di Casarano, dal 2004 al 2009, in sede di presentazione delle denunce relative alla manodopera agricola occupata nell’azienda, sarebbero state dichiarate giornate lavorative vere solo sulla carta.
I lavoratori, in tal modo, con l’iscrizione negli elenchi anagrafici di quegli anni, avrebbero beneficiato delle relative indennità di disoccupazione, malattia, dell’assegno al nucleo familiare assicurandosi una posizione assicurativa e pensionistica assolutamente fittizia. Gli imputati erano difesi dagli avvocati Salvatore Abate, Mauro Toma e Daniela Colella. In particolare, l’avvocato Abate ha evidenziato l’assoluta insussistenza della presunta truffa all’Inps e la piena rispondenza delle giornate lavorate con la realtà dei fatti. Inoltre non si sarebbe risaliti a chi aveva effettivamente lavorato e chi no.