LECCE – L’inchiesta sul concorso per la scelta del primario di Cardiochirurgia muove un altro passo in avanti. Nei giorni scorsi è stato sentito come persona informata dei fatti l’attuale primario, il dottor Giovanni Casali. Per quasi due ore, dalle 16.30 alle 18, ha risposto alle domande degli investigatori fornendo chiarimenti sulle procedure del concorso. In particolare il primario ha ricordato le domande e i quesiti posti nel corso della prova. Le dichiarazioni del dottor Casali sono state raccolte dal colonnello Francesco Mazzotta, comandante della sezione di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza presso la Procura. Giorni prima i militari delle Fiamme Gialle avevano sentito Salvatore Zaccaria, l’ex primario facente funzione del reparto di Cardiochirurgia del Vito Fazzi. Prossimamente sarà la volta di Giampiero Esposito, il cardiochirurgo leccese, attualmente primario dell’istituto “Humanitas” di Bergamo.
L’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone. Al momento il fascicolo è contro ignoti ed è stato aperto con le ipotesi di falso ed abuso d’ufficio. L’attività investigativa è uscita allo scoperto a metà gennaio quando i finanzieri si sono presentati negli uffici della Asl per sequestrare la delibera di nomina e i curricula dei candidati che facevano parte della terna dei potenziali primari. E cioè Giovanni Casali, proveniente dall’ospedale San Camillo Forlanini di Roma, Giampiero Esposito e Gabriele Giunti dell’ospedale Careggi di Firenze. Contro le procedure del concorso il dottor Zaccaria ha presentato un ricorso al giudice del lavoro ritenendo di essere stato ingiustamente escluso dalla terna. Una richiesta di intervento in autotutela è stato presentata dal dottor Esposito perché – a suo dire – la commissione non avrebbe tenuto conto dei convegni ai quali ha partecipato e, soprattutto, del livello qualitativo degli interventi che ha eseguito. E proprio dall’ascolto di Frassanito riprenderà il lavoro degli investigatori.
F.Oli.