LECCE – Forse una conferenza per dire cose già scritte non sarebbe stata necessaria, però il presidente Antonio Gabellone è tornato sullo scontro con Pepe aggiungendo qualche particolare: tutto è nato da un piano di razionalizzazione delle partecipate che la Provincia avrebbe voluto mettere in atto. Come abbiamo già spiegato in passato, la Provincia di Lecce era orientata a ricollocare tutti i lavoratori delle altre partecipate a rischio chiusura, mentre il presidente Stp ha aperto il concorso agli esterni e ha impugnato davanti ai giudici amministrativi il piano provinciale. «Pepe aveva fatto ricorso al Tar per impugnare tutti i provvedimenti della Provincia Lecce, ma il suo legale ha ritirato la richiesta di sospensiva con la motivazione che il presidente si è già dimesso, facendosi un autogol» – ha spiegato.
Martedì, Luigi Pepe spiegherà il perché il suo legale ha deciso di fare dietrofront, dando un vantaggio agli avversari. Oggi, però, questo atto è stato interpretato da Gabellone come una resa. In mattinata, il presidente della Provincia di Lecce, che è il principale azionista della società che si occupa di trasporti, STP, ha ribadito che è stato costretto a fare quelle scelte perché era venuto meno il rapporto fiduciario: «Pepe non si atteneva più alle linee guida che l’ente da me guidato è tenuto a dare». È mancato il rapporto fiduciario, dunque, e anche la serenità nei rapporti, «perché è stata ingaggiata un’autentica guerra». «Abbiamo il dovere di pensare prima al personale in mobilità delle partecipate del nostro ente»- ha concluso. Il successore di Pepe sarà individuato con un bando pubblico: sarà sicuramente un tecnico esperto in materia.
L.B.