Un lavoro regolare, tutelato ed equamente compensato: lo hanno chiesto i braccianti e gli operai agricoli che questa mattina a Bari sono scesi in piazza in occasione della manifestazione nazionale indetta da Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil per dire no al caporalato, allo sfruttamento del lavoro in agricoltura e per il rinnovo dei contratti provinciali di lavoro.
Ad aprire il corteo di oltre quindicimila persone i segretari generali di Fai, Flai e Uila, Luigi Sbarra, Ivana Galli e Stefano Mantegazza. “Chiediamo al governo di passare dalle parole ai fatti dopo tante chiacchiere ed annunci perché – ha spiegato Sbarra parlando con i giornalisti – dai tragici avvenimenti di un anno fa con i tredici morti sui campi abbiamo un quadro legislativo e normativo sostanzialmente immutato. L’unico atto è stato quello di approvare un decreto che allarga utilizzo dei voucher in agricoltura. Questo strumento – ha aggiunto Sbarra – è un caporale di carta che porta ad avere gente sfruttata senza diritti, tutele e indennità. Serve invece costruire una grande alleanza contro fenomeno antico che può essere fermato e debellato”.
“Chiediamo di fare presto – ha sottolineato Galli – nell’approvazione del decreto legislativo (Ddl 2217 contro il caporalato, ndr) che è andato al Senato nel gennaio del 2016 , firmato da 5 ministri e che contiene norme importanti frutto di proposte avanzate unitariamente dai sindacati già da qualche anno. Il protocollo firmato il 27 maggio con 3 ministri, che interviene in 7 province (Bari, Lecce e Foggia tra queste, ndr) la dice lunga di come il fenomeno del caporalato sia strutturato, di come un’economia malata e parallela vive sfruttando le persone”. “Siamo qui per spiegare al governo che la maggioranza delle assunzioni – ha detto Mantegazza – sono precarie, che i voucher hanno segnato un 154% in più rispetto allo scorso anno e che solo in agricoltura ci sono 400mila lavoratori in nero. Sono numeri sufficienti per dire che bisogna cambiare l’Italia e approvare rapidamente leggi che riportino legalità, trasparenza e sicurezza nel nostro Paese”.
“Sono vicino ai lavoratori e alle lavoratici che oggi hanno manifestato a Bari contro lo sfruttamento e il lavoro nero in agricoltura. È urgente arrivare all’approvazione della legge contro il caporalato che è all’esame del Senato, perché avere più strumenti penali e rafforzare la nostra rete del lavoro agricolo di qualità è fondamentale”: così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina, ha commentato la manifestazione che si è svolta oggi a Bari.
“Chiediamo al governo – ha affermato il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso – di passare dalle tante parole ai fatti e di insistere perché il Parlamento approvi velocemente la legge contro il caporalato, ferma al Senato dal gennaio scorso, che recepisce norme importanti avanzate unitariamente dai sindacati”.