NARDO’ (Lecce) – Una furia pronta a tutto. Voleva ammazzare e poi suicidarsi. Realizzare, in sostanza, una vera e propria strage in casa della ex. Le intenzioni di Alvise Miccoli, il 32enne di Nardò, finito in manette giovedì scorso dopo aver dato fuoco all’ex suocero, sono contenute nell’ordinanza di convalida a firma del gip Carlo Cazzella. C’è un momento, nella ricostruzione del giudice, in cui il giovane minaccia tutti quelli che gli stanno a tiro. Uomini in divisa e gente che conosce da tempo. E’ormai entrato in casa della ex. Imbraccia un fucile e punta l’arma contro i carabinieri. Poi l’esternazione: “Oggi è finita per tutti, oggi ammazzo tutti e poi mi ammazzo”.
Fortunatamente i militari di Nardò, agli ordini del luogotenente Giuseppe Serio insieme ai colleghi di Gallipoli al comando del capitano Michele Maselli sono riusciti dopo una lunga trattativa a bloccare e arrestare l’uomo. Ma quando i carabinieri sono arrivati in quell’abitazione alla periferia del paese le forze dell’ordine si sono trovate di fronte ad uno scenario surreale degno del miglior thriller cinematografico così come rimarca il giudice.
Miccoli si è da poco introdotto in casa determinato ad avere un colloquio con la ex dopo la fine della relazione. Con sé ha tre bombole di gas e una bottiglia di liquido infiammabile. Minaccia la sorella della ex e la nonna dando fuoco al suocero (da qui l’accusa di tentato omicidio) provocandogli ustioni su tutto il corpo che hanno costretto la vittima ad un ricovero presso l’ospedale “Grandi Ustionati” di Brindisi. Per il giudice, quindi, la misura in carcere è l’unica adeguata a contrastare la furia irrefrenabile di Miccoli spinto da una carica emotiva che avrebbe impedito al giovane (qualora fosse stato scarcerato) di tenere a freno gli impulsi più violenti.
F.Oli.