TUGLIE (Lecce) – Gran finale a Tuglie per il Premio Teatrale Calandra 2016, la rassegna teatrale nazionale, 11^ edizione, partita il 25 luglio e organizzata dalla Compagnia Teatrale Calandra, con il patrocinio della Provincia di Lecce e del Comune di Tuglie, e che rappresenta uno dei più attesi eventi del Sud Italia dedicati al teatro di ricerca e di narrazione
Domani, venerdì 29 luglio, nella suggestiva cornice di Piazza Garibaldi a Tuglie andrà in scena la Compagnia Teatrale Teatro Delle Formiche (Tagliolo Monferrato- AL) in “Tutta colpa di Nevio”, scritto, diretto e interpretato da Fiona Dovo, racconto di una trentenne gay nell’Italia di oggi rimasta incinta per errore che decide ugualmente di portare avanti la gravidanza.
Lorenza è una donna come tante che divide il suo tempo tra il lavoro in un supermercato e le inevitabili malinconie di una single in cerca d’amore. Un giorno, però, la sua quotidianità viene sconvolta dall’incontro con il suo primo amore, diventato nel frattempo una madre di famiglia, una perfetta mogliettina etero (del tanto vituperato Nevio del titolo, naturalmente). L’impatto con il fantasma del passato provoca la crisi, che la porterà casualmente ad una notte di sesso con un ragazzo omosessuale, il quale, nel marasma e nell’imbarazzo di una situazione inedita per entrambi, la metterà incinta, sconvolgendole definitivamente la vita.
Nella stessa serata si terranno anche la premiazione delle compagnie vincitrici e lo spettacolo fuori concorso “A che servono gli amici” della compagnia teatrale Quanta Brava Gente di Taranto, (ore 22) di e con Piero Buzzacchino e Pasquale Arpino.
Chi trova un amico trova un tesoro? Forse si o forse no. L’amico è quell’entità che si materializza al nostro fianco nei momenti di gioia e, purtroppo, in quelli dolorosi. Anzi, soprattutto in questi ultimi, l’amico dimostra il suo fondamentale contributo a permetterci di superare qualsiasi avversità della vita; sono le sue qualità innate che ci aiutano in maniera determinante a muoverci attraverso le paludi del dolore e della tristezza. Pensiamo ad esempio al lutto per un nostro caro o ancora ad una pena d’amore. Ecco che l’amico legittima il suo ruolo nella nostra vita. Altrimenti a che servono gli amici?