Nessuna mistica coincidenza tra gli incendi delle due statue della “Madonna del Santo Rosario di Pompei”

Dopo i dubbi, arriva la conferma ufficiale: nessuna mistica coincidenza tra gli incendi delle due statue della “Madonna del Santo Rosario di Pompei”. La risposta è semplice ed anche la più ovvia: l’antefatto storico, come conferma anche la Diocesi di Mondovì, non è mai accaduto.

A svelare il mistero ed avallare così l’ipotesi che si è trattato di una notizia totalmente infondata, gergalmente “bufala” – sia pure riferita in buona fede – è stato l’architetto Luciano Marengo, responsabile dell’Ufficio Beni culturali ecclesiastici della diocesi di Mondovì. Interpellato sulla singolare fatalità – che avrebbe accomunato la statuetta in cartapesta del maestro leccese Marco Epicochi e l’originale in legno, custodita presso la parrocchia di Sant’Antonino a Chiusa di Pesio, in provincia di Cuneo – entrambe misteriosamente andate in fumo durante la loro realizzazione, Marengo ha smentito ufficialmente il “paranormale” precedente che univa le due opere d’arte, raccontato dai committenti del cartapestaio salentino, cui era stato chiesto di realizzare una riproduzione in miniatura.

<<Questo fatto non compare in alcuna redazione parrocchiale, dal punto di vista storico non si può dire che sia vero. Probabilmente perché non si è mai verificato. Se fosse andata veramente così, avremmo trovato anche una sola riga che accennava a questo episodio così singolare e “caratterizzante” per la storia della parrocchia di Sant’Antonino e delle opere che vi sono custodite all’interno>>. Nessuna conferma, peraltro, era già arrivata ieri da don Silvano Restagno, parroco del comune cuneese da circa 34 anni. Né dagli anziani e studiosi del posto.

Lo stesso Epicochi aveva attribuito l’incendio della statua in cartapesta ad un suo errore durante la “focheggiatura” dell’opera. Un errore mai commesso in 27 anni di lavoro, che sarebbe caduto presto nel dimenticatoio, invece di finire sulle pagine dei giornali, senza l’aneddoto raccontato dai suoi clienti, poi smentito.
C.T.