BORGO SAN NICOLA (Lecce) – I dati che continuano a sciorinare i sindacati sono preoccupanti: a breve andranno in pensione 77 poliziotti, ma il numero degli addetti ai lavori è già sotto la soglia prevista dalla legge. Ci sono 150 agenti in meno nel carcere leccese: proprio quelli che svolgono il ruolo di “assistenti-capo”, quelli che sono nelle sezioni e che fanno il lavoro ordinario. Bisogna mettere in conto che tra un anno esatto aprirà il nuovo padiglione di Borgo San Nicola, con 300 posti nuovi che avranno bisogno di almeno 150 poliziotti per coprire in minima sicurezza tutta l’area. In più sono già pronti 30 posti letto nel reparto psichiatrico: lì ci vorranno almeno il doppio dei poliziotti (60 unità) vista la pericolosità degli ospiti. I conti, però, non tornano: non si parla di assunzioni, né di possibili nuovi arrivi, per il momento. Il corpo della polizia penitenziaria, inoltre, potrebbe essere accorpato a quello della polizia di Stato. Una situazione di incertezza che preoccupa non poco i sindacati. “Il nostro lavoro è sempre più difficile e meno sicuro – afferma il segretario provinciale Osapp Ruggiero Damato – Non ci ascolta nessuno, nonostante la situazione sia drammatica. Un carcere, per essere sicuro, ha bisogno del personale sufficiente. Con i nuovi pensionamenti la situazione diventa ancora più critica”.
Non coprire i posti lasciati da chi si pensiona potrebbe diventare insostenibile, specie nel momento in cui il numero di posti per accogliere i detenuti cresce e il carcere si espande. “I sindacati hanno rotto le relazioni con la direzione: si rapportano direttamente col provveditore per saperne di più – spiega la direttrice del carcere leccese, Rita Russo – Allo stato attuale non è prevista nessuna assunzione di nuovo personale. Con i nuovi posti in arrivo avremmo bisogno di nuovi agenti: non ho idea ancora di come gli organi preposti risolveranno il problema. È certo che i sindacati non dicono il falso”. Sembra che i vertici dell’ordinamento penitenziario stiano cercando di tamponare la situazione con degli spostamenti di personale, ma il problema resta. Abbiamo visto, nel caso della trasferta del Triglietta, come sia facile evadere quando il personale scarseggia.
Gaetano Gorgoni