COPERTINO (Lecce) – Avrebbero assistito all’agguato teso a Luigi Margari senza prestare soccorso alla vittima e, soprattutto, senza fornire ai carabinieri il nome dell’aggressore. Tutte queste accuse (favoreggiamento e omissione di soccorso) sono cadute davanti ad un giudice. Lucio Chiriatti e Antonio Vantaggiato, rispettivamente di 57 e 62 anni, di Copertino, sono stati assolti con formula piena: perché il fatto non sussiste. La sentenza è stata pronunciata dal giudice Marcello Rizzo che si è opposto alla richiesta di condanna ad 1 anno e 6 mesi di reclusione invocata dal vice procuratore ordinario di udienza. Gli avvocati Cosimo Perrone e Laura Alemanno avevano sostenuto come sia Chiriatti che Vantaggiato avrebbero avuto la sola sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Alla sbarra era finito anche un terzo imputato per il quale il giudice ha disposto il non doversi procedere perché nel frattempo deceduto.
Nei confronti degli imputati il sostituto procuratore Paola Guglielmi aveva emesso un decreto di citazione diretta a giudizio sulla scorta di un’informativa depositata dai carabinieri della Tenenza di Copertino. Secondo l’accusa, gli imputati non avrebbero fornito il nome di Giuseppe Nicola Vangeli (l’uomo responsabile dell’agguato e condannato con una sentenza definitiva a 10 anni di reclusione) fra le persone presenti al momento dell’agguato sfuggendo di fatto alle domande incalzanti degli investigatori. L’accusa di omissione di soccorso, invece, si fondava sul fatto che nessuno degli imputati avrebbe allertato i soccorsi per Margari n’è avvisato i carabinieri.
Scenario dell’agguato fu un bar in via Evagelista Menga il 23 agosto del 2013. Fra Margari e Vangeli sarebbe nato un acceso diverbio poi degenerato nel sangue. Il 35enne venne ferito all’addome da cinque colpi di pistola: Da subito, le indagini si concentrarono su Vangeli ripreso dalle telecamere della zona poco dopo il ferimento di Margari. A irrobustire i sospetti, poi, la fuga del 44enne che si rese irreperibile. Quando i militari bussarono alla porta della sua abitazione trovarono solo l’autovettura e il cellulare. Vangeli era scomparso. Anche i parenti più stretti non avevano sue notizie. Giorni dopo l’uomo si presentò spontaneamente presso la caserma dei carabinieri di Copertino professandosi innocente. La confessione, invece, arrivò in un secondo momento. Davanti al gup Vincenzo Brancato nel corso dell’udienza preliminare.
F.Oli.