PRESICCE (Lecce) – Hanno ammesso gli addebiti sostenendo di aver agito sotto effetto di alcol e droga. E per dimostrare il loro pentimento hanno chiesto scusa al parroco e all’intera comunità. Si è svolta nelle scorse ore l’udienza di convalida di Vittorio Verardo e Roby Tonti, i due 25enni di Presicce, finiti ai domiciliari nella notte del 24 ottobre dopo aver devastato la Chiesa Madre Sant’Andrea di Presicce per rubare le offerte dei fedeli contenute all’interno dei candelabri. La furia dei due giovani si è pi abbattuta come un tornado su ogni suppellettile e oggetto che è capitato sotto tiro. I ladri hanno persino danneggiato a statua di cartapesta leccese risalente al 1930, alta circa 180 centimetri e raffigurante il “Sacro Cuore di Gesù” gettata a terra senza il benché minimo rispetto.
“Ci siamo ubriacati e drogati ed eravamo rimasti senza soldi” hanno raccontato davanti al gip i due giovani che hanno così pensato di raccattare qualche spicciolo conservati nei candelabri e nelle cassettine. Già nei prossimi giorni l’avvocato difensore Paolo Rizzo dovrebbe depositare un’istanza per chiedere che la misura dei domiciliari venga sostituita con un ricovero in una Comunità di recupero. L’arresto dei due ladri è stato agevolato da una segnalazione.
I carabinieri della stazione di Presicce hanno raggiunto la chiesa insieme ai colleghi del Norm di Casarano. Poco prima Verardo e Tonti avevano forzato la porta in legno che si affaccia su via matteotti capovolgendo tavoli e inginocchiatoi della sagrestia. La furia non si è fermata davanti a nulla. candelabri e candele gettati e lanciati all’esterno. Dani per 7mila euro. Il tutto ripreso dalle immagini dell’impianto di videosorveglianza. Alla vista dei militari, forse spiazzati, i due giovani hanno cercato una fuga e si sono fermati con addosso ancora con quanto trafugato poco prima dalla Chiesa, fra cui un portachiavi con la scritta “sacrestia”. A fare la conta dei danni è stato il parroco stesso giunto in chiesa per constatare di persona gli effetti della visita. E la furia dei due giovani non ha lasciato indifferente un’intera cittadinanza che si è risvegliata sdegnata per quanto accaduto.
F.Oli.