ACQUARICA DEL CAPO (Lecce) – Il caso sulla morte del dj di Acquarica del Capo Ivan Ciullo non finirà per rimpolpare la casistica dei fascicoli archiviati. Almeno non per il momento. Il gip Vincenzo Brancato ha infatti fissato per il 10 febbraio la camera di consiglio accogliendo l’opposizione richiesta dagli avvocati Paola Scialpi e Sonia Santoro per conto della madre del dj e di Sergio, l’uomo che ha cresciuto Ivan come fosse suo padre. la vicenda giudiziaria rimane ancora congelata e, nel frattempo, gli avvocati delle persone offese proseguono tenacemente nella ricerca della “verità” con indagini difensive. Il caso ritornerà di stretta attualità già nelle prossime ore. Della morte di Ciullo si parlerà domani sera nel corso della trasmissione “Chi l’ha visto”.
Sul decesso, il sostituto procuratore Carmen Ruggiero aveva aperto un fascicolo e sulla scorta di approfondimenti investigativi aveva contestato successivamente l’accusa di istigazione al suicidio a carico di ignoti. Sullo sfondo di questa vicenda coperta da una coltre di giallo ci sarebbe la figura di una persona con cui Ivan aveva avuto una relazione sentimentale tanto burrascosa da convincere il dj a togliersi la vita. Dov’era nei periodi in cui Ivan esternava tutta la sua frustrazione per la relazione finita? Eppure una telefonata sarebbe intercorsa tra i due. Nella conversazione Ivan avrebbe esternato il proposito suicidario. Questa persona non avrebbe fatto nulla per evitare la tragedia? Da qui la contestazione in subordine di omissione di soccorso.
E’ una delle tante domande a sostegno dell’opposizione alla richiesta di archiviazione. Nell’atto, però, vengono sollecitati ulteriori accertamenti. Si fa riferimento alla richiesta di riesumazione del cadavere del ragazzo. Dalle foto fatte dai carabinieri sul luogo della tragedia si vede il dj con i piedi poggiati per terra con un tronco che non si è spezzato e le gambe piegate. Subito dopo il ritrovamento del cadavere, sarebbe stata eseguita solo una visita estera sul cadavere di Ivan senza neppure disporre un esame tossicologico per valutare l’eventuale uso di droghe o di bevande alcoliche considerando che il dj era astemio.
I legali chiedono poi la richiesta di una perizia calligrafica e grafologica su una lettera scritta al computer in cui comparirebbero i nomi della madre e di Sergio con una grafia che non sarebbe compatibile con quella di Ivan. E’ stato depositato uno scritto originale del 34enne per comparare le due grafie. Non è tutto. Nell’atto è stata allegata anche una perizia psicologica per tratteggiare un profilo caratteriale del dj redatta dalla dottoressa Isabel Martina che collabora con lo studio della nota criminologa Roberta Bruzzone.
Il corpo di Ivan fu trovato ormai senza vita impiccato il 22 giugno 2015 in una campagna di Acquarica, non molto distante dal suo studio di registrazione. I carabinieri della stazione di Presicce archiviarono la morte come un suicidio. La tenacia della madre e di Sergio che ha cresciuto il dj hanno poi convinto il pm ad aprire un fascicolo ipotizzando l’accusa di istigazione al suicidio. Ivan non soffriva di depressione con tanti progetti. Solare, socievole, proprio come testimoniano gli ultimi post pubblicati su Facebook. E solo poche ore prima aveva inviato un messaggio ad una sua collega per confermare la sua presenza ad una cena di lavoro.
F.Oli.