LECCE – Prestiti a strozzo ad un amico in cambio di alcuni lavori a casa. Alessandro Longo, dentista leccese di 51 anni, è stato condannato in abbreviato a 2 anni e 4 mesi di reclusione con l’accusa di usura aggravata a fronte di una richiesta di 2 anni e 10 mesi invocata dal pubblico ministero Francesca Miglietta. L’inchiesta è stata lunga e complessa. La Guardia di Finanza di Lecce ha così eseguito accertamenti di natura bancaria e patrimoniale avvalendosi anche di diverse consulenze. E sono venuti a galla i prestiti a strozzo in un tempo spalmato dal 2005 al 2011. L’indagine è stata avviata dopo la denuncia della persona offesa assistita dall’avvocato Alessandro Stomeo. L’imprenditore attivo nel settore dell’edilizia, residente a Presicce, rischiava il fallimento. Ha così rotto il silenzio mettendo in moto gli accertamenti. Il dentista aveva anche avviato una procedura esecutiva nei suoi confronti.
I primi prestiti risalgono al 2005 quando l’imprenditore avrebbe effettuato dei lavori in casa del professionista in cambio di alcune dilazioni. Da quel momento sarebbe iniziato l’incubo. Sono state svolte consulenze contabili e anche tecnico-ingegneristiche per accertare la quantità dei lavori effettuati presso l’abitazione del dentista e accertati così i movimenti di denaro. Si parla di un iniziale prestito di 100mila euro a fronte del quale sarebbero stati praticati tassi usurari del 37 per cento ben oltre il tasso soglia In un altro caso accertato dagli investigatori sarebbero stati prestati 50mila euro con un tasso d’interesse del 50 per cento superiore rispetto ai limiti consentiti dalla legge. Nel corso degli anni la vittima di usura aveva anche ottenuto l’appalto di alcuni lavori in un comune ma avrebbe sostanzialmente ceduto i crediti al dentista per questo rapporto obbligatorio di somme prestate.
Conti e cifre sono finiti al vaglio dell’ingegnere Claudio Leone e del commercialista Giorgio Mantovano che hanno accertato il valore dei tassi usurari. Gli inquirenti sono riusciti a risalire soltanto ad una minima parte delle somme. Molti assegni sono andati perduti e alcuni passaggi di denaro sono risultati piuttosto datati per essere accertati. Il dentista era difeso dagli avvocati Luigi Covella e Giancarlo Tunno.
F.Oli.