SAN CESARIO (Lecce) – Stalking in corsia ai danni di una infermiera. Ed una paziente è così finita sotto processo. Si tratta di A.M., 63enne di San Cesario. Il rinvio a giudizio è stato disposto dal gup Stefano Sernia che ha così accolto la richiesta del pm di udienza Maria Vallefuoco (in sostituzione della collega titolare del fascicolo Maria Rosaria Micucci). Il proceso si aprirà il 30 gennaio dinanzi al giudice monocratico Alessandra Sermarini. La persona offesa, A.S., di Cavallino, si è costituita parte civile con l’avvocato Vincenzo Magi e ha chiesto un risarcimento danni di circa 15mila euro.
Gli episodi di presunte molestie si sarebbero verificati tra febbraio e ottobre 2015. La paziente si recava in ospedale per sottoporsi a dialisi nel reparto di nefrologia del “Vito Fazzi”. E, probabilmente per motivi di gelosia incomprensibili, la paziente avrebbe preso di mira l’infermiera offendendola con insulti sempre pesanti. E poi le minacce di spedirla in pronto soccorso e di spaccarle un ombrello in testa. Gli stracci sarebbero volati anche alla presenza delle colleghe dell’infermiera e di altri pazienti. Un clima che, inevitabilmente, avrebbe determinato un cambiamento nelle abitudini di vita della parte lesa e che avrebbe avuto strascichi anche sul posto di lavoro.
A.S. avrebbe modificato i turni e gli orari di lavoro perché non potessero più coincidere con la presenza della patente dializzata in reparto. Le presunte angherie sarebbero proseguite anche nei mesi successivi. A.M. si sarebbe aggirata tra i corridoi per cercare l’infermiera costretta a nascondersi terrorizzata e a farsi spostare dalla Direzione sanitaria in un altro reparto. La paziente non si sarebbe comunque data per vinta raggiungendo l’infermiera anche sul nuovo posto di lavoro. Una denuncia della persona lesa presentata in Questura ha dato il via alle indagini confluite in un’informativa finita sul tavolo del sostituto procuratore Maria Rosaria Micucci che ha chiuso la fase delle indagini preliminari chiedendo il rinvio a giudizio della paziente. L’imputata è assistita d’ufficio dall’avvocato Daniela De Liguori.
F.Oli.