LECCE – Marciarono intonando cori contro lo Stato, le forze dell’ordine e al grido di “Marò assassini”. E durante il successivo corteo si registrarono diversi momenti di tensione con il lancio di oggetti, il tentativo di forzare il cordone di polizia e il blocco del traffico. C’è anche il reato di vilipendio del governo e delle forze armate dello Stato tra le accuse mosse, a vario titolo titolo, a dieci esponenti e simpatizzanti del “Gruppo Anarchico salentino” che il 15 dicembre del 2012 parteciparono ad una manifestazione per contestare contro il corteo organizzato dagli esponenti di “Forza Nuova” per le strade di Lecce. Il gup Simona Panzera ha così rinviato a giudizio Pasquale Mincione, 38 anni e Giancarlo Saracino, 35, di Lecce; Salvatore Signore, 43, di Copertino; Cristian Paladini, 38, di Surbo; Marco Carati, 28, di Martano; Saverio Pellegrino, 50, di Andrano; i brindisini Gianni De Filippis, 36, di Mesagne e Antonio Urso, 32, residente a Ceglie Messapica.
Infine: Angela Argentiero, di 26, di Grottaglie (comune in provincia di Taranto). Il processo si aprirà il 3 febbraio dinanzi al giudice monocratico del Tribunale di Lecce. Lorenzo Maria Lombardi, 25, di Lecce, difeso dall’avvocato Luigi Carrozzini, ha invece scelto l’istituto della messa alla prova congelando di fatto il processo. Le accuse, a vario titolo, vanno dalla partecipazione ad una riunione pubblica non autorizzata, all’istigazione a delinquere, fino alle accensioni ed esplosioni pericolose, resistenza a pubblico ufficiale, oltraggio a pubblico ufficiale e lesioni aggravate. oltre al già citato vilipendio del governo e delle forze armate dello Stato.
L’indagine è stata sviluppata dagli agenti della Digos di Lecce guidati dal dirigente Raffaele Attanasi sotto il coordinamento del sostituto procuratore Massimiliano Carducci. Gli agenti filmarono il corteo identificando i facinorosi che si sarebbero resi responsabili di vari momenti di tensione. Il corteo si sarebbe snodato per le vie di Lecce. Nel corso della manifestazione si registrarono, poi, alcuni momenti di tensione.
I manifestanti bloccarono il traffico, lanciarono oggetti (pietre e uova) contro le forze dell’ordine e petardi all’indirizzo dei “rivali” di “Forza Nuova”. Inoltre, gli esponenti del gruppo anarchico cercarono di forzare il cordone di polizia per entrare in contatto con i rappresentanti di “Forza Nuova” scagliandosi anche contro un poliziotto. Un agente vene avvicinato – secondo i riscontri – da Pellegrino riportando ferite giudicate guaribili in una settimana. E poi gli slogan nel corso di una manifestazione non autorizzata al grido di: “Esercito assassino”; “Polizia assassina”; “Marò assassini”; “Governo assassino”. Il collegio difensivo è completato dagli avvocati Francesco Calabro, Carlo Sariconi e Romeo Russo.
F.Oli.