MAGLIE (Lecce) – Un maresciallo dei carabinieri in pensione tra i presunti autori dei casi di usura. Lui insieme con la moglie. Nelle carte dell’indagine che ha scoperchiato un vorticoso giro di prestiti a strozzo nella zona di Maglie spuntano non solo i nomi degli indagati ma anche i profili delle vittime. E tra le persone offese compare anche un sacerdote. Un parroco residente nella zona di Maglie. Le intercettazioni disposte dagli agenti del Commissariato di Otranto e coordinate dal sostituto procuratore Donatina Buffelli hanno così alzato il velo su un caso di presunti prestiti a tassi usurari ai danni di un uomo di Dio con un tasso del 33% annuo. Gli episodi risalgono al gennaio del 2012 e si sarebbero conclusi solo nell’aprile scorso. G.L.D.D. e A.G. avrebbero consegnato al sacerdote in momenti diversi delle somme di denaro in prestito per l’importo complessivo di 205mila euro.
Gli accertamenti avrebbero appurato le modalità di accordo per concedere il prestito. I due insospettabili coniugi avrebbero pattuito l’interesse mensile di 23 euro per ogni mille euro di credito. Come? Con interessi pagati in anticipo e previa sottoscrizione e consegna di cambiali di mille euro corrispondenti al capitale prestato a garanzia del debito; prestiti che dopo vari rinnovi e o differimenti nel 2016 andavano in scadenza in questi termini: 24 gennaio, un prestito di 71mila euro; 10 febbraio un prestito di 60mila euro; il 15 febbraio un prestito di 7mila euro e di ulteriori 37mila euro; il primo aprile un prestito di 20mila euro; il 10 luglio un prestito di 10mila euro.
Agli indagati viene contestata l’aggravante di aver commesso il reato ai danni di una persona che si trovava in uno stato di bisogno e che svolgeva attività imprenditoriale. Il sacerdote, infatti, si trovava in stato di difficoltà economiche perché titolare di una società Casa di riposo con sede a Castro che ha chiuso solo nel 2014. L’ultimo episodio risale all’11 aprile quando il parroco è stato fermato dagli agenti del Commissariato di Otranto nei pressi dell’abitazione del maresciallo mentre restituiva parte della somma.
Francesco Oliva