LECCE – Eppur si muove, verrebbe da dire. Il filobus si muove, ma a quanto pare non sempre. «Oggi pomeriggio nessun filobus e’ in servizio sulle tre linee in città; e per capire come si giustificava il rientro di tutti i mezzi filoviari in circolazione ho chiamato l’ing. Bocchetti, direttore d’esercizio, che mi ha riferito che la sospensione del servizio è stata causata dall’assenza per motivi di salute del personale addetto al controllo» – tuona il presidente della Commissione controllo di Palazzo Carafa, Antonio Rotundo. I dubbi assalgono l’opposizione.
«Anche alla luce di fatti come questi che ci dicono che basta un non nulla per interrompere il servizio, si rende urgente avviare una riflessione ed un bilancio sul funzionamento del servizio del filobus per capire la effettiva ricaduta in termini di benefici (?) sulla città di una infrastruttura che è costata ai contribuenti la colossale spesa di 23 milioni di euro, di cui 8 a totale carico del bilancio comunale attraverso un mutuo con la Banca europea degli investimenti di cui stiamo ancora pagando ammortamento ed interessi con i soldi delle tasse dei cittadini leccesi».
Ora partono le verifiche, ma una cosa dopo anni è sicura: la città di Lecce non aveva bisogno di un filobus. «In particolare la commissione intende verificare se la flotta dei 12 filobus sia pienamente funzionante e per questo intende analizzare le cedole di percorrenza di ogni veicolo per fugare il sospetto che solo una parte dei mezzi dia stata impiegata nello svolgimento del servizio. In questo quadro ho chiesto all’ing. Bocchetti una relazione in merito ed ho sollecitato la consegna prioritaria delle cedole relative al 2016 nel termine di 5 giorni previsto dal regolamento richiamato nella nota del segretario generale Vincenzo Specchia affinché la commissione controllo fosse messa nelle condizioni di poter svolgere la propria funzione».
JP
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