Marijuana e kalashnikov, scattano cinque arresti: sequestrata quasi una tonnellata di “erba”

LECCE – Cinque arresti, circa una tonnellata di marijuana sequestrata ed anche un kalashnikov completo di caricatori e munizioni. È il bilancio delle ultime operazioni antidroga condotte dalla squadra mobile di Lecce, che hanno permesso di stroncare un vasto traffico di marijuana che, giunta nel Salento dalla dirimpettaia Albania, partiva verso il nord Italia per rifornire le piazze dello spaccio di altre regioni.

In manette sono finiti quattro cittadini albanesi ed un giovane originario del Veneto, sorpresi nei giorni scorsi mentre trasportavano chili e chili di “erba”. Gli agenti sono riusciti anche a scoprire il luogo in cui veniva custodita la droga e dove i corrieri andavano a rifornirsi: una zona di boscaglia nei pressi di Acaya, dove sono stati recuperati ben 500 chili di marijuana.

I primi a finire nei guai sono stati un albanese ed il giovane veneto, di 27 anni, fermati mercoledì scorso all’uscita di Lecce con circa 100 kg di marijuana nascosti nella loro auto. Oltre alla droga, tuttavia, è saltato fuori anche un kalashnikov di fabbricazione cinese, completo di caricatori e munizioni, che stava prendendo il largo verso il nord Italia insieme alla droga.

Gli investigatori, però, non si sono accontentati. E così, dopo avere avviato una serie di appostamenti e pedinamenti, sono riusciti ad assestare un altro “colpo” al mercato della droga. I loro sospetti, infatti, si sono concentrati su un carro attrezzi che, condotto da un altro albanese, aveva appena lasciato la città di Lecce e viaggiava diretto verso nord, lungo la statale Lecce – Brindisi. Il blitz è scattato all’altezza del comune di Surbo. E le sorprese non sono mancate anche in questa circostanza: il cassone del mezzo, infatti, era stato modificato per nascondere ulteriori 200 chili di “erba”. Droga che ha fatto scattare le manette ai polsi del conducente del carro attrezzi.

Intuendo di essere sulla pista giusta, dunque, gli uomini della squadra mobile, coordinati dal dirigente Alberto Somma, hanno continuato le loro indagini, arrivando a bloccare un fuoristrada Nissan, con a bordo l’italiano ed un altro cittadino del Paese delle Aquile. Nel portabagagli del Suv, la conferma ai loro sospetti: i due, infatti, trasportavano 120 chili di marijuana.

I successivi accertamenti, infine, hanno consentito ai poliziotti di scovare il posto in cui veniva occultata la droga. Un deposito a cielo aperto nelle campagne attorno ad Acaya, la frazione di Vernole, dove nascosti tra la vegetazione sono spuntati numerosi sacchi di juta, contenenti complessivamente circa mezza tonnellata di “marija”.

Le operazioni antidroga concluse nei giorni scorsi confermano come i traffici di marijuana sulla rotta Salento – Albania continuino incessanti, sulla base di accordi intrapresi tra malavita salentina ed albanese. E che, parallelamente ad essi, possa esserci una compravendita di armi da guerra, come confermato dal rinvenimento dell’Ak47.