Negli ultimi anni, probabilmente a causa dei disastri ambientali e dell’aumento delle patologie legate alla cattiva alimentazione e ad uno scorretto stile di vita, la cultura “Bio” e la medicina naturale hanno avuto un notevole incremento.
La diffidenza verso questo mondo si è affievolita ma ancora oggi c’è poca informazione e conoscenza rispetto alle “pratiche non convenzionali” per la cura del nostro corpo. Per questa ragione il Corrieresalentino ha intervistato Mirco Miglietta, un naturopata di Carmiano, autore di alcune interessanti pubblicazioni in merito.
Lei è un Naturopata e Mental Coach, che cosa fa esattamente?
Come Naturopata la mia missione è di contribuire a ripristinare e mantenere il miglior stato di salute possibile in tutte quelle persone che si rivolgono a me. In questo modo è possibile evitare di trasformare una debolezza momentanea in una vera e propria malattia.
Si va dal Medico quando si sta male e principalmente per curare le malattie. Si va invece dal Naturopata quando si è tesi e stressati al fine di ritornare in equilibrio e rimanere in salute. Detta così sembra quasi simile il ruolo eppure c’è una grande differenza. Il Naturopata rinforza il corpo, la mente e lo spirito della persona aiutandola a vivere la propria vita in equilibrio prima di tutto con sé stessa e poi con gli altri abbassando al contempo i livelli di stress e tensione psicofisica. In merito al mio ruolo di Mental Coach la mia missione invece è quella di far emergere le risorse che ci sono in ognuno di noi aiutando, chiunque lo desideri, a fargli ottenere risultati importanti nella vita nei vari settori: lavoro, vita di coppia, rapporto con gli altri, crescita personale. Chi si rivolge a me lo fa per superare una difficoltà, per sentirsi più sicuri anche nelle situazioni più difficili.
In cosa consiste la terapia naturale?
Prima di tutto è bene specificare che non si tratta di terapia in quanto il Naturopata non cura alcuna malattia ma rinforza e riequilibra “l’ecosistema uomo”. È più appropriato parlare dunque di trattamenti salutistici o naturopatici atti a ripristinare l’equilibrio funzionale degli organi e contemporaneamente quello psicoemozionale della persona. Nella Naturopatia infatti non esiste divisione tra mente, corpo ed emozioni ma è un tutt’uno con ciascuna parte interconnessa alle altre. I trattamenti salutistici sono: 1)corporei: massaggi, digitopressione, shiatsu, moxibustione ed altri; 2) integrativi: nel mio caso prediligo i prodotti spagirici che lavorano contemporaneamente sui sintomi fisici, su quelli emotivi e mentali. Infine quelli che io definisco “umani”, cioè l’ascolto, la comprensione e il sostegno.
Il medico ha una laurea e una specializzazione. Qual è il percorso di studi di un Naturopata?
Il percorso di studi di un Naturopata si svolge in istituti privati dove l’iter formativo è stabilito in base al numero totale di ore di lezione in aula sommate a quelle di pratica. Mediamente in Italia l’iter prevede circa 1500 ore ma in alcuni istituti scende a 800 ed in altri, come l’istinto I. M. E. ad Arnesano di Lecce, dove mi sono formato, che ne prevede 2200 in 4 anni. Per avere un’idea più chiara basta sapere che l’iter formativo di un osteopata è di 1200 ore in 6 anni. Questo fa comprendere che la preparazione di un Naturopata non si stabilisce in termini di anni ma di ore. In merito alla specializzazione, ogni naturopata può decidere di approfondire gli studi in una o più discipline in linea con le proprie doti e propensioni.
Ci sono paesi come la Germania in cui la figura del Naturopata gode di maggiore considerazione. Come mai? Quali resistenze incontra la sua professione in Italia?
I motivi sono diversi anche se principalmente possiamo concentrarli in 2 fondamentali:
In primis la cultura italiana nel campo della medicina naturale è ancora in fase di sviluppo a differenza di altri paesi come Germania, Olanda, Svizzera o come gli USA dove invece è già affermata da tempo ed in continua evoluzione. La maggior parte degli italiani non ha ancora completa fiducia nei metodi salutistici naturali, vuoi per gli spot pubblicitari dei farmaci presenti ogni giorno in TV, vuoi per l’organizzazione sanitaria italiana incentrata principalmente sulle soluzioni farmacologiche e chirurgiche. In altre parole il terreno fertile affinché si sviluppi la medicina naturale non si trova in Italia al momento ma all’estero. Il secondo fondamentale freno alla divulgazione dei metodi naturali che rinforzano la persona è rappresentato dalla mancanza di leggi che tutelano sia i Naturopati che tutti coloro che si rivolgono a noi per ritrovare la salute. Per questi due motivi l’Italia si trova arretrata nel campo della Naturopatia dal punto di vista conoscitivo e divulgativo.
Spesso c’è uno stretto legame fra medicina naturale e il mondo “Bio”. Si può parlare di stile di vita?
Certo che sì. La Naturopatia nasce con l’intento non di curare malattie ma di preservare la salute ed al contempo abbassare i livelli di stress causa di malattie spesso anche gravi. Allo stesso modo il mondo Bio, che è il mondo del naturale, fa attenzione ad alcuni aspetti della coltivazione, conservazione e produzione di prodotti alimentari che agevolino il più possibile il mantenimento del miglior stato di salute evitando al contempo intossicazioni nocive per l’organismo. Chi sceglie il mondo Bio è naturalmente propenso a conservare il proprio stato di salute evitando di intossicarsi con pesticidi, conservanti, coloranti così com’è propenso ad utilizzare prodotti naturali per riportare l’organismo in equilibrio e dunque in salute.
Qual è il legame tra Omeopatia e Naturopatia?
Sulla carta nessuno apparentemente, in quanto l’omeopatia è un metodo di somministrazione di sostanze che vengono diluite così tante volte da far scomparire la parte chimica al suo interno tanto che alcuni medici, appena furono scoperti i suoi effetti benefici sulla salute, la giudicavano come “acqua fresca” proprio perché al suo interno non si trovava più alcuna traccia della sostanza materiale di partenza. Il principio è quello di prendere un “veleno” che somministrato alla persona le da gli stessi sintomi della malattia da curare. Se però questo stesso veleno viene diluito n° volte, da cui poi viene definita la “potenza”, diviene atossico ma produce nell’organismo una reazione del sistema immunitario tale da portare la persona a depurarsi dal “male” che la affligge e ritornare in salute. In termini di tossicità la Naturopatia sfrutta lo stesso principio, ovvero punta alla depurazione dell’organismo anziché all’intossicazione come invece fa la farmacologia. I prodotti che infatti vengono consigliati dal Naturopata spesso sono dei drenanti che hanno l’effetto di depurare, nutrire e sostenere l’organo indebolito e mal funzionante “lavandolo” da tutto ciò che lo intasa per permettergli di ritrovare l’equilibrio e ripristinare le sue funzioni naturali.
È vero che un buon naturopata cura con il cuore e con l’ascolto?
Anche. Il buon naturopata ha bisogno di più qualità per essere definito tale. Come non basta conoscere le pratiche salutistiche e saperle applicare nel migliore dei modi, non basta neppure saper solo ascoltare una persona nel profondo. C’è bisogno della combinazione di questi due importanti fattori: ascolto e applicazione sapiente delle pratiche salutistiche. In ogni modo l’ascolto riveste un ruolo davvero importante perché è solo attraverso di esso che si può risalire al vero motivo per il quale la persona accusa un male piuttosto che un altro. D’altronde un’indagine superficiale del problema, non può che portare a risultati pessimi. Mentre se approfondita rappresenta un buon punto di partenza per aiutare concretamente una persona a farle ritrovare la giusta via verso il benessere e la salute.
Lei è autore di due libri sulla Naturopatia. Di cosa parlano?
Si, ho scritto il primo libro dal titolo “Benessere al Naturale” edito da Bruno Editore nel 2009 che si può trovare in tutte le librerie digitali come Amazon, Play Store ed altre e, nel 2012 ho pubblicato il mensile di marzo su Riza Scienze di Raffaele Morelli intitolato “Come si vince il mal di schiena”. Occupandomi da oltre 10 anni anche di comunicazione e di Programmazione Neuro Linguistica ho inserito all’interno dei due libri, in particolare in “Benessere al Naturale” anche gli aspetti emotivi e mentali che condizionano la nostra vita e ci permettono, conoscendoli, di viverla in salute anziché nella malattia.
Come in tanti altri lavori, ci sono “curatori” improvvisati che macchiano la vostra professione, o altri che sconfinano dal punto di vista delle competenze. Esiste un codice deontologico?
Purtroppo questo accade come in tanti altri lavori e, ancor di più nel campo della Medicina Naturale proprio perché non esiste ad oggi una legge che tuteli i Naturopati e le persone che si rivolgono a loro. Il codice deontologico esiste, certo, ma solo se si fa parte di un’associazione come “Diritto e Salute” (di cui io faccio parte), che tutela la professione del Naturopata e informa le persone in merito a tutto ciò che rientra nella sfera della professione, evitando così di finire nelle mani di quei “curatori” improvvisati che spesso recano danno piuttosto che benessere.
Christian Petrelli