LECCE – Presunti contatti tra la criminalità e un politico: Luca Pasqualini, assessore alla Polizia locale, sicurezza, traffico e mobilità del Comune di Lecce. L’annotazione di pg della Squadra mobile è stata depositata in mattinata dal sostituto procuratore Guglielmo Cataldi nel processo in ordinario scaturito dall’operazione “Eclissi”. Emergerebbero però conversazioni “compromettenti” tra Pasqualini con due imputati: Sergio Marti e Mario Blago. Risalgono al febbraio del 2012 a pochi mesi dalla tornata elettorale che avrebbe sancito la vittoria della coalizione del centrodestra.
Le intercettazioni hanno raccolto le conversazioni tra gli esponenti della criminalità con il referente politico dell’attuale giunta comunale (che è doveroso precisare non è indagato). Nulla di penalmente rilevante ma l’informativa irrobustisce, secondo gli inquirenti, il presunto interesse della malavita leccese nella campagna elettorale di quattro anni fa. Nelle conversazioni si parla di appuntamenti e incontri. Non è la prima informativa in cui spuntano presunti intrecci tra esponenti della criminalità organizzata e politici cittadini. In un’altra annotazione si fa sempre riferimento alla campagna elettorale del 2012.
Le conversazioni telefoniche svelano l’interesse della malavita nel sostenere la candidatura di un politico alla carica di assessore. Si parla di un successo netto, “con 18mila persone andate a votare” che Blago definisce “un esercito”. L’interesse della criminalità per le elezioni del 2012 è stato confermato anche da Gioele Greco ascoltato in mattinata in videoconferenza dalla località segreta in cui si trova da tempo. Il 29enne leccese ha confermato quanto già dichiarato nel corso della sua lunga collaborazione con gli inquirenti quando ha riempito pagine di verbali della Dda. Il collaboratore ha riferito che tutti i manifesti elettorali nel 2012 venivano gestiti dai gruppi malavitosi.
Una decisione “imposta” da Maurizio Briganti durante la sua latitanza nel corso di un summit a Monteroni. Un controllo capillare da spartirsi, ha ribadito in aula il collaboratore, con i gruppi di Nisi e Pepe. Senza altri apparentamenti. Anzi per gli affiliati di altri gruppi che cercavano di intromettersi sarebbero scattate rappresaglie. Il processo è stato aggiornato al prossimo 13 febbraio quando si celebrerà il controesame degli avvocati degli imputati.
Francesco Oliva