NARDO’ (Lecce) – La vacanza si trasformò in tragedia. Due giovani turisti giunti nel Salento trovarono la morte sulla strada del ritorno a casa dopo una lunga notte trascorsa a ballare in un concerto. Per Marco Fiori, di 22 anni e Nicolò De Peverelli, di 20, originari del Varesotto, non ci fu nulla da fare. La pratiche rianimatorie non consentirono neppure di imbracare i loro corpi su una lettiga e tentare una disperata corsa verso l’ospedale. Entrambi i giovani morirono sul colpo.
Altri quattro amici rimasero gravemente feriti. Uno di loro era alla guida. Con tracce di cannabinoidi e metanfetamine. E, inesorabilmente, la giustizia gli ha presentato il conto. Nelle scorse ore F.R., 23 anni, (difeso dall’avvocato Stefano De Francesco), originario del Varesotto, ha patteggiato 3 anni di reclusione davanti al gup Michele Toriello con l’accusa di omicidio colposo aggravato dall’uso di sostanze stupefacenti.
Lo stesso giudice, in abbreviato, ha invece assolto un secondo imputato: C.O., 63enne, di Latiano, conducente di un tir. Lui non avrebbe avuto alcuna colpa. Se non quella di trovarsi al momento sbagliato nel luogo meno indicato. La tragedia si verificò all’alba del 25 agosto del 2015 sulla strada verso la casa presa in affitto a Torre Inserraglio nel territorio di Nardò. Gli amici, tutti provenienti dal Varesotto (uno soltanto aveva origini svizzere), viaggiavano a bordo di una Peugeot presa a noleggio per girare in lungo e in largo la penisola salentina.
Secondo quanto accertato nel corso delle indagini, il conducente dell’auto non avrebbe rispettato lo stop lungo via Arturo Santo impattando contro un Iveco Trakker. Lo scontro fu violentissimo. Sul posto a sirene spiegate arrivarono le ambulenze, i vigili del fuoco, carabinieri e polizia. Purtroppo per due di loro non ci fu più nulla da fare. Fiori e De Peverelli morirono sul colpo. Le ferite si rivelarono troppo gravi. Rimase, invece, miracolosamente illeso il conducente del tir. F.R. venne denunciato. Nel corso delle indagini, il sostituto procuratore Massimiliano Carducci ha affidato una consulenza all’ingegenre Lelly Napoli per ricostruire la dinamica del sinistro. Le parti civili, invece, erano rappresentate dagli avvocati Fabrizio Busignani e Paolo Iuliano. Il reato di omicidio stradale non era stato ancora introdotto.
F.Oli.