LECCE – Con 250 mila euro l’anno per manutenzione, messa in sicurezza e teleriscaldamento nelle 33 scuole comunali la situazione è più serena. Gli interventi sono stati tanti, oltre a quelli ordinari: strutturali e di sicurezza. Milioni di euro, spesso con fondi comunitari, anche per rendere autonomi energeticamente alcuni istituti scolastici. È un’altra storia rispetto alla brutta pagina delle scuole gestite dalle Province, spesso pericolanti e abbandonate a se stesse, dopo che la legge Delrio ha lasciato questi enti senza risorse. La storia dell’istituto Fermi, in via Merine a Lecce, è l’emblema di una crisi di risorse: un edificio impraticabile in alcune sue parti e senza riscaldamento per una buona parte dell’inizio della stagione fredda. Storia diversa per la scuole comunali leccesi.
“Niente paura per il calo termico a meno sei gradi – spiega il vicesindaco Gaetano Messuti – I riscaldamenti sono stati accesi in questi giorni e verranno riaccesi questa notte: questo impedirà di ritrovarsi a studiare in stanze che hanno accumulato troppa umidità. I riscaldamenti hanno funzionato: come ogni anno dopo le vacanze”.
Anche per quanto riguarda la sicurezza è tutto in ordine: nessun rischio elettrico o di caduta di calcinacci, come avviene in altre realtà, perché il Comune di Lecce è riuscito a trovare le risorse per intervenire. “Le nostre scuole sono sicure: sono state messe a norma, sono in linea con le leggi di prevenzione incendi. Gli impianti elettrici e idrici sono aggiornati e a norma – spega Messuti – Ci siamo occupati della manutenzione e coibentazione di 33 scuole. Comprese le scuole più antiche, come De Amicis e Battisti, che sono dell’800. Ultimamente nell’istituto di Via Palumbo, succursale del De Amicis, è stato rifatto l’esterno, la coibentazione, l’ascensore e gli interni. Anche allo Zimbalo, in via Siracusa, ex aula bunker, di recente siamo intervenuti sul campo di calcio e sugli impianti”.
Ma il lavoro non è finito, come ci spiega l’assessore ai Lavori Pubblici, Gaetano Messuti: “Aspettiamo i bandi per il contenimento dei consumi energetici. Puntiamo sul fotovoltaico: lo abbiamo fatto all’asilo Piccolo Principe, in Via Merine, e allo Scipione Ammirato. Si attendono i finanziamenti europei per il resto. Con poche risorse, in tempi bui per tutti i Comuni del sud Italia, possiamo essere orgogliosi di aver garantito scuole sicure, riscaldate e fruibili”.
Leonardo Bianchi