LECCE – Prosegue nell’ambito della sezione Incontri, STRADE MAESTRE 2016-2017, la stagione teatrale promossa da Koreja e realizzata con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Regione Puglia, e con il contributo del Comune di Lecce.
Il 12 e il 13 gennaio, nel foyer di Koreja grande attesa per Thomas Richards, allievo di Grotowski e direttore del Workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards e Carla Pollastrelli, curatrice e traduttrice dei testi che, con Luigi de Luca, presenteranno gli ultimi due volumi dedicati al grande regista polacco.
Cosa lega Pontedera al regista polacco fa parte della storia del teatro contemporaneo: nel 1985 il Centro per la Sperimentazione e la Ricerca Teatrale propose a Jerzy Grotowski di creare in Toscana un istituto dove condurre un’attività di ricerca sistematica.
Il Centro di Lavoro di Jerzy Grotowski (dal 1996 Workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards), è nato nel 1986 a Pontedera su iniziativa del CSRT e della University of California, Irvine, in collaborazione con Peter Brook – Centre International de Créations Théatrales, come istituto creativo di educazione permanente per artisti adulti.
Dalla morte di Grotowski nel 1999, Thomas Richards, ha continuato a sviluppare e approfondire la ricerca sulle arti performative, anche in nuove direzioni.
Questa nuova edizione dei testi, a cura di Carla Pollastrelli (anche traduttrice) in collaborazione con Mario Biagini e Thomas Richards, è una opportunità di avvicinarsi o riavvicinarsi alla visione radicale e alla straordinaria sapienza artigianale di uno dei grandi innovatori del teatro del Novecento.
L’edizione italiana degli scritti di Jerzy Grotowski, Testi 1954-1998 – la prima a vedere la luce dopo l’edizione polacca del 2013 e si articola in un totale di quattro volumi pubblicati a partire da novembre 2014 nella collana “Oggi, del teatro” per i tipi de La casa Usher. L’edizione raccoglie interventi, articoli, saggi, incontri pubblici, conferenze, conversazioni e interviste: la biografia creativa e intellettuale di uno dei grandi maestri eretici e riformatori del teatro del Novecento attraverso le sue parole.
Giovedì 12 gennaio appuntamento alle ore 18.30 con Carla Pollastrelli e Luigi De Luca presentano JERZY GROTOWSKI, TESTI 1954–1998 – III VOLUME, OLTRE IL TEATRO (1970-1984): interventi, documenti e interviste risalenti al periodo tra il 1970 e il 1984, in cui si sviluppò l’intensa fase post-teatrale dell’attività di Grotowski.
Tale attività si basava sulla “cultura attiva”, comunemente nota come parateatro o “teatro della partecipazione”, secondo la definizione che ne diede lo stesso Grotowski negli anni Novanta – e poi nell’ambito del Teatro delle Fonti. Fra i documenti qui raccolti, si segnalano in particolare Holiday e Teatro delle Fonti – due scritti che hanno il carattere di “manifesto” rispetto alla complessa fase post-teatrale di Jerzy Grotowski.
Nell’insieme, i testi di questo volume – in gran parte inediti in Italia – costituiscono una testimonianza in progress di quelle esperienze e ci guidano non solo nell’avventura creativa di Grotowski e del Teatro Laboratorio ma anche dentro le domande di partecipazione e di senso che dagli anni Settanta accompagnano tuttora la vita del teatro.
Venerdì 13 gennaio, sempre alle 18.30 Carla Pollastrelli e Thomas Richards presentano JERZY GROTOWSKI, TESTI 1954–1998 – IV VOLUME, L’ARTE COME VEICOLO (1984-1998): interviste, scritti e interventi, compresi nel periodo tra il 1984 e il 1998, ad eccezione dei primi due, si riferiscono alla feconda fase finale del percorso artistico di Grotowski – quella definita da Peter Brook “arte come veicolo” – che egli ha sviluppato per oltre tredici anni a Pontedera, in Toscana, dove nel 1986 ha preso vita il Workcenter of Jerzy Grotowski.
Diversi testi di questo volume hanno il carattere di compendio e riflessione critica su tutto il percorso creativo dell’autore. Dopo gli anni dell’intensa fase post-teatrale, Grotowski riprende i temi legati all’artigianato teatrale, alla sua trascorsa esperienza di regista, e – in alcuni passaggi – segnala quegli elementi dell’artigianato teatrale rilevanti nel lavoro che stava sviluppando sull’arte come veicolo, pur con un cambiamento significativo di prospettiva: il lavoro rigoroso sugli aspetti tecnici del mestiere e sulle antiche radici delle arti drammatiche non è più finalizzato allo spettacolo, “all’arte come presentazione”, ma è veicolo dello sviluppo individuale, del lavoro su di sé.
La Pollastrelli, per la traduzione e la pubblicazione integrale degli scritti grotowskiani ha ottenuto il premio speciale degli Ubu 2015.
Ingresso libero.