Sono 815 i casi di influenza osservati in Puglia nella settimana dal 9 al 15 gennaio 2017, secondo l’ultimo rapporto epidemiologico aggiornato InfluNet del 18 gennaio scorso. I più colpiti sono i bambini da 0 a 4 anni con il 10,44% dei casi e da 5 a 14 anni con 126 casi registrati e una incidenza del 7,07%. L’ondata di maltempo di inaspettata violenza ha costretto molti pugliesi a letto sia per sindromi influenzali che per raffreddori e riniti e l’alimentazione resta il più efficace strumento di prevenzione dalle malattie stagionali.
“I succhi di agrumi tarantini e melegrane – segnala il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – e i legumi come lenticchie, ceci e cicerchie sono i migliori rimedi naturali contro le malattie stagionali. Dato che ad essere i più colpiti sono proprio i bambini, sane e corrette abitudini alimentari devono diffondersi nelle famiglie che già hanno aumentato il ricorso alle vaschette di frutta già tagliata e sbucciata, pronta all’uso senza doversi “sporcare le mani” e da gustare come snack rompi-digiuno durante la giornata o come risparmia-tempo. Tutti gli agrumi sono ricchi di vitamine, innanzi tutto quelle dei gruppi C e P, i legumi sono una fonte preziosa di proteine e sali minerali come ferro e calcio, ma il più gettonato al momento resta il succo di melegrane”.
Grazie al successo della medicina anti-aging e del superfood, prima i frutti del melograno erano relegati ad elementi decorativi in cucina, oggi sono richiestissimi sui mercati con un balzo dei consumi dal 2014 ad oggi del +30%. La quasi totalità della produzione italiana si concentra in Puglia (dove si trova circa il 60% della superficie coltivata). L’aumento della domanda di melograno alimenta le importazioni di prodotto oltre che dai paesi produttori dell’Europa del Sud, Spagna, Israele e Marocco, anche da Cile e Sudafrica, come al solito spacciati per ‘made in Puglia’.
“Sono proprio le melegrane importate dalla Turchia – commenta il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – al secondo posto dei cibi più contaminati da sostanze tossiche e le melegrane importate da Israele sono al 9° posto dei cibi che inquinano maggioramene l’ambiente, dato che per raggiungere le tavole dei consumatori pugliesi percorrono 2.250 km, bruciando 1,3 chili di petrolio e liberando 4,05 chili di anidride carbonica per ogni chilo di prodotto. Oltre al prodotto fresco, sono i semi lavoratori ad essere importati perché destinati all’industria di trasformazione e alla cosmesi.
Oggi i paesi del bacino del Mediterraneo in cui la coltivazione è più diffusa, e si ha maggiore disponibilità di melegrane da commercializzare allo stato fresco, sono Israele e Spagna, ma altri Paesi, ad esempio l’Iran, possono diventare temibili concorrenti”.
Aumentare le calorie c