LECCE – La Procura di Lecce avanza richiesta di archiviazione del procedimento a carico di una coppia di coniugi residenti in un Comune della provincia di Lecce iscritti nel registro degli indagati con le accuse di surrogazione di maternità e alterazione di stato. Il sostituto procuratore Maria Rosaria Micucci ha infatti ritenuto che marito e moglie abbiano seguito la procedura correttamente sulla scorta di una valutazione ormai acclarata a livello europeo: in Ucraina (Stato in cui sarebbe stato concepito il bambino) la maternità surrogata non è reato. Un orientamento condiviso già da altre Procure italiane che hanno dovuto affrontare simili casi.
L’inchiesta è scattata alla fine di questa estate quando la coppia si è presentata presso l’ambasciata italiana a Kiev per ottenere la documentazione necessaria per poter fare rientro in Italia. Sono così iniziati i guai per i due salentini. L’ambasciata ha accertato come la coppia si trovasse in Ucraina già da tempo alimentando i dubbi su un caso di maternità surrogata. Sono stati avviati gli accertamenti sulla scorta degli approfondimenti compiuti sui passaporti. Come atto dovuto, è scattata una prima segnalazione inoltrata alla Procura di Lecce.
Una volta rientrata in Italia i guai per la coppia sono proseguiti. Marito e moglie sono stati fermati anche dalla Polizia di frontiera aerea in servizio presso l’aeroporto di Roma Fiumicino che ha evidenziato le stesse perplessità segnalate dal Consolato. La coppia ha dichiarato agli investigatori di essere i genitori naturali del bambino. Entrambi hanno esibito il certificato di nascita con allegato la relativa documentazione. Forse, temendo eventuali ripercussioni di profilo penale, marito e moglie hanno preferito sviare gli investigatori dichiarando di essere i genitori naturali.
Gli agenti di pg della Polizia di Stato, guidati dal vice questore Antonio De Carlo, avevano ipotizzato che la coppia avesse potuto simulare una gravidanza naturale o una fecondazione assistita in Ucraina per mascherare una maternità surrogata. A detta degli inquirenti, sarebbe risultato quantomeno anomalo che la coppia salentina avesse deciso di far nascere il bambino in un paese martoriato da una guerra e dotato di strutture sanitarie precarie e modeste. Il fenomeno della maternità surrogata è un fenomeno molto diffuso su tutto il territorio nazionale. Sono tante le coppie italiane che ricorrono a tale pratica in Ucraina dove la maternità surrogata non è reato.
L’ordinamento italiano, invece, contiene un espresso divieto rafforzato da una sanzione penale. In molti casi, però, così come sancito da recenti orientamenti della Cassazione, i procedimenti si chiudono con un atto di archiviazione. Proprio come per la coppia salentina.
F.Oli.