LECCE – Da due giorni i telefoni di Forza Italia sono incandescenti. Oggi doveva essere il giorno della grande scelta: bisognava ratificare la candidatura a sindaco di Mauro Giliberti, su cui c’è anche il placet di Vitali, ma non è andata così. Ufficialmente la neve ha fatto saltare tutto. Ma sembra che di avverso non ci fosse solo il clima atmosferico: tirava una brutta aria. “Non mi interessano i retroscena. La neve ha impedito la riunione, che si terrà domenica” – taglia corto Luigi Vitali, coordinatore di Forza Italia. Mentre Paride Mazzotta era in Bielorussia, lo “strano asse” Poli-Fitto ha dato l’accelerata proponendo un volto nuovo e accattivante: il giornalista Rai Mauro Giliberti.
C’era un’impasse da superare, con Perrone che faceva la guerra interna per far ereditare il suo posto di sindaco al consigliere regionale Saverio Congedo, suo cognato. Adriana Poli Bortone doveva disinnescare questa candidatura: il sindaco uscente è il protagonista della scelta di far costituire il Comune di Lecce parte civile contro di lei nelle note vicende giudiziarie leccesi. L’esigenza dell’ex sindaca si è incontrata con le aspirazioni di Fitto, che vuole ridimensionare Perrone: ne è nata una convergenza su un candidato della “società civile”. Sembrava filare tutto liscio, visto che l’inviato di Porta a Porta è ben visto da tutti, ma qualcuno ha sottovalutato la reazione dei consiglieri leccesi più vicini al segretario provinciale forzista.
“Non ho nulla contro la persona che è stata proposta: stimo Giliberti, ma Fitto non può pensare di imporre candidati a Lecce e poi andare Roma a parlare di partecipazione, primarie e democrazia” – spiega il capogruppo forzista Ripa. “Questa decisione è stata presa senza che ne sapesse nulla nessuno, persino Caroppo, il nostro referente in Consiglio regionale” – ha spiegato Vittorio Solero. Insomma, i consiglieri sono perplessi e sembra che si respirasse aria d’imboscata. Così, Vitali ha deciso di neutralizzare tutto con un rinvio. Mazzotta e i suoi uomini si sono visti ugualmente nella sede leccese: c’è da concordare una strategia unitaria. Il segretario provinciale vuole far sentire il suo peso nelle scelte, soprattutto quando si tratta del candidato sindaco e si rifiuta di lasciare la scena all’asse Poli – Fitto. “Non conosco bene Giliberti, non ho nulla contro di lui, ma le scelte si prendono tutti insieme” – ha chiarito Mazzotta al telefono, ieri sera. “Pensavano di far passare la loro scelta sulle nostre teste” – tuona un consigliere in mattinata.
Le prime avvisaglie dell’ammutinamento si erano intraviste già dalle prime ore, poi, ieri, i comunicati degli alleati, con Mazzei che evocava il flop di Prete e Fratelli d’Italia in frenata, hanno spianato la strada alle perplessità. Mauro Giliberti è considerato un volto giovane e di rottura con la vecchia politica, anche se vicino a Fitto. Ieri, circolava la notizia di una sua iscrizione al Movimento 5 Stelle nel 2013, ma in realtà il giornalista Rai segue per conto di Porta a Porta gli attivisti di Grillo, quindi, avrà sicuramente cercato di conoscere in prima persona la loro vita associativa. Per il resto, l’attuale candidato sindaco dei Conservatori e Riformisti è stato già un militante dei repubblicani, quando era appena maggiorenne e ancora sconosciuto in tv, con i quali si candidò al Consiglio comunale, da vero outsider e con buoni risultati. Il suo oggi è un nome conosciuto in tutta Italia, tanto che qualcuno si è chiesto se gli convenga davvero buttarsi nella batracomiomachia delle comunali, lasciando un prestigioso posto di lavoro in Rai: Vespa glielo ha sconsigliato. Ma la politica è una “passionaccia”, come il giornalismo.
Gaetano Gorgoni
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