LECCE – Vincenzo Zara è riuscito a portare a casa il risultato: il Comitato Regionale di Coordinamento della Regione Puglia ha dato il via libera a tre corsi. Nasceranno nel Salento il Dams, Viticoltura e Manager del Turismo. Dopo uno slittamento, l’operazione per incrementare iscritti va in porto. In mattinata, c’era anche il responsabile del Dipartimento regionale dell’Istruzione, Domenico Laforgia. Ha prevalso la responsabilità istituzionale. Come annunciato il mese scorso dal nostro giornale, si trattava solo di risolvere qualche problema burocratico. Il CURC è l’organo di controllo e indirizzo che coordina e mette in relazione politiche e strategie dei cinque Atenei pugliesi e che ha tra gli obiettivi di monitorare l’offerta formativa perché sia credibile e sostenibile: è costituito dai rettori di Foggia, Bari (Aldo Moro e Politecnico), Lecce, Lum Jean Monnet, dai rappresentanti degli studenti dei cinque Atenei e dai delegati regionali.
L’Università del Salento punta su tre nuovi corsi triennali: il DAMS (presentato dal Dipartimento Beni Culturali), il corso di laurea per Manager della filiera turistica (presentato dal Dipartimento di Economia) e il Corso di Laurea in Enologia e viticoltura (presentato dal Dipartimento di Scienze). Tutti i corsi sono stati fortemente sostenuti dall’amministrazione come percorsi eccellenti, utili al territorio e sostenibili. Su questo ha avuto qualche perplessità, in un primo momento, il Nucleo di Valutazione dell’Unisalento: nel documento di questo organo emerge una valutazione piuttosto severa sulla fattibilità a sostenibilità dei tre corsi. I professori di Bari daranno un aiuto per Viticoltura: gli altri corsi saranno gestiti con i professori salentini. Per il Dams la mancanza di figure specializzate lamentata dal NVA potrebbe essere superata con il ricorso a figure esterne.
Ora si tratta di creare collegamenti veri con il mondo del lavoro e di cercare di non far diventare queste nuove facoltà dei «poltronifici», dove si sfornano disoccupati e nuove braccia per i call center. Insomma, si spera che non abbiano come unico fine quello di far quadrare i conti dell’Università del Salento, come sospettano alcuni rappresentanti studenteschi, che si sono già espressi con i loro comunicati su questo giornale. In realtà, Vincenzo Zara ha già le idee chiare: sta lavorando per costruire un’offerta formativa che sia di grande qualità. Vedremo presto come si svilupperà il suo progetto. Qualche anno fa, il compianto professore Gino Santoro, docente di Storia del Teatro, aveva progettato un percorso analogo al Dams, che finì male: fu bloccato perché insostenibile per mancanza di docenti. Da allora non è cambiato molto.
Si legge nel progetto che le materie caratterizzanti sono sostituite da laboratori esterni (perché l’Università non ne è provvista), che dovrebbero essere realizzati con l’aiuto della Regione Puglia. Comunque, c’è entusiasmo. «Hanno promosso tutti e tre i nuovi corsi – ha spiegato il rettore Zara al telefono – Ora ci sono i passaggi ministeriali e l’iter dovrebbe concludersi entro maggio. Speriamo bene e speriamo di avere anche un buon numero di iscritti per il prossimo anno. Bari ci aiuterà solo per il corso di Viticoltura ed Enologia, che è un corso di laurea interateneo. Anche la Regione ha riconosciuto la valenza di questi nuovi progetti formativi, così come quelli presentati da altri Atenei. Ciò rappresenta un’ottima sinergia tra Università e istituzioni per favorire lo sviluppo del territorio».
Gaetano Gorgoni