LECCE – È tutto pronto per la grande partita leccese: molte cose dipenderanno da queste elezioni comunali. C’è chi si gioca il passaggio in Parlamento e prepara le liste per dimostrare la sua forza. Nel centrodestra, dopo che è stato scongiurato lo scontro totale con la candidatura del giornalista Mauro Giliberti, il braccio di ferro continua per far capire chi comanda. Paolo Perrone scende in campo appositamente: non vuole perdere l’influenza sulla città e sfida implicitamente il primo degli eletti delle scorse edizioni, il vicesindaco Gaetano Messuti. Le liste sono già pronte. I fittiani che hanno ricoperto ruoli importanti confluiranno in Direzione Italia (il partito che nasce dalla fusione dei CoR con vari movimenti di diverse regioni italiane). In Forza Italia vince la linea di chi voleva una lista forte senza dispersione di voti: Mazzotta ha fatto un appello, la scorsa settimana, a tutti i vertici per farli scendere in campo come farà lui. C’è una sfida nella sfida del resto: quella tra fittiani e forzisti, perché i berlusconiani vogliono contare di più.
Ora non si può più barare: la propria influenza sarà pesata a suon di voti. Il centrodestra dovrebbe scendere in campo con nove liste: non ci sarà più quella annunciata in un primo momento da Federica De Benedetto, quella dei giovani, lei cerca l’alleanza con Mazzotta (perché si possono votare uomo e donna contemporaneamente). Ci sarà la lista, come sempre, del Movimento Regione Salento, ma senza Dino Pagliaro, che ha deciso di correre con Area Popolare di Mazzei, lista alla prima esperienza leccese. Non mancherà Grande Lecce di Roberto Marti e Lecce 2017, che è pure vicina all’attuale deputato fittiano. Paolo Perrone, invece, farà scendere i campo la sua solita lista: Lecce Città Del Mondo. Anche Fratelli d’Italia di Pierpaolo Signore e Noi con Salvini di Leonardo Calò faranno una lista a testa (qualche maligno pensa che non ci riusciranno, ma loro assicurano di potercela fare).
L’ex assessore all’Innovazione, Alessandro Delli Noci, con un’Altra Lecce e Andare Oltre, metterà in campo altre due liste civiche. C’è la possibilità che l’Udc lo segua. Restano, comunque, ancora incerti i centristi e la Puglia Protagonista di Paolo Pellegrino (quest’ultimo sembra che stia dialogando con Giliberti). Il centrosinistra, che ha risolto l’impasse con la candidatura di Carlo Salvemini, ha cinque liste sicure: Pd, Puglia in Più, i civici (Fornari con Una buona storia per Lecce e Mola con Idea per Lecce) e lista Salvemini.
Lecce Bene Comune dopo aver supportato l’attuale candidato sindaco del centrosinistra cinque anni fa, ora gli volta le spalle, perché non ha apprezzato la sua vicinanza a Stefano e il metodo seguito per individuare il leader della coalizione. Dunque, per gli ex amici di Salvemini sarà una corsa solitaria e kamikaze, se non decideranno all’ultimo momento di allearsi con qualcuno: in settimana sceglieranno il loro candidato sindaco. Spunta anche il Msi: la fiamma tricolore prova a restare accesa alle comunali di Lecce. In solitaria, ma con molte più chance, visti i risultati nazionali, il Movimento 5 Stelle, che punta sulla candidatura a sindaco di Fabio Valente: si attende il placet di Grillo sui primi 18 candidati, poi saranno inviati gli altri 18 nomi. I giochi sono quasi fatti. Con tanti candidati in campo, il ballottaggio potrebbe essere possibile: nel centrodestra puntano a evitare questa insidia, come hanno fatto in passato, nella loro roccaforte. I ballottaggi, si sa, nascondono insidiose sorprese. Gaetano Gorgoni
ggorgoni@libero.it