“La morte merita rispetto, specie quando siamo di fronte a un suicidio assistito. Proprio perché la scelta del dj Fabo porta con sé un fardello di dolore e angoscia che non possono essere alla mercé di una disputa politica, con lo scopo di ottenere un attimo di visibilità o scagliarsi contro l’avversario.” Dichiara il vice presidente Commissione Sanità e consigliere regionale Direzione Italia, Luigi Manca.
“La scelta del giovane di andare in Svizzera a lasciarsi morire ci obbliga a una riflessione: chi decide se è giusto o meno che ci debba essere una legge “fine vita”? E che senso ha vietarla in Italia, se poi basta fare poche centinaia di chilometri per andare in un Paese che ti consente di farlo? Domande che impongono una riflessione a 360 gradi e può essere delegata solo a politici, per cui se c’è una determinata maggioranza la legge si fa mentre se ne esiste un’altra non si fa.
E allora mi chiedo e propongo non sarebbe più opportuno che su un tema così importante, che tocca la sfera privata e incide sulla pelle di chi è bloccato in un letto, siano i cittadini a esprimersi, magari con un referendum, se sono favorevoli o meno?
Sia nel caso del divorzio che dell’aborto sono stati gli italiani con la loro saggezza a definire un nuovo percorso legislativo. Forse è il caso di far decidere di nuovo a loro”.