LECCE – Il presidente dell’Anac lo ha già dichiarato a settembre dell’anno scorso: la fuga di cervelli è dovuta anche alla parentopoli che ha dilagato per anni nelle università italiane. «Siamo subissati dalle segnalazioni, soprattutto per i concorsi» – ha dichiarato il presidente Anticorruzione, che tiene alta la guardia. Eppure, sempre nello stesso periodo, Raffaele Cantone aveva espresso qualche perplessità per la legge Gelmini, che nell’intento di combattere la parentopoli universitaria, agendo in un modo da favorire il sospetto, in realtà, «costringe a situazioni paradossali». In una università del sud, ad esempio, è stato istituzionalizzato uno scambio: nella facoltà giuridica è stata istituita una cattedra di storia greca e in una facoltà letteraria una cattedra di diritto pubblico. I titolari delle cattedre erano entrambi figli di professori delle università. È lo stesso Cantone a riportare questo esempio sul ‘Fatto Quotidiano’ per spiegare che, alla fine, la legge Gelmini non risolve i problemi delle parentele in università e che basta fissare meccanismi di altissima trasparenza per risolvere tutto: anche perché spesso i parenti di professori che fanno ingresso in università sono gente preparata e con ottimo curriculum.
È il caso della professoressa Elga Turco, moglie del prorettore dell’Unisalento, Rossano Adorno: quest’ultimo ha deciso di «sacrificare» la propria carriera, chiedendo e ottenendo il trasferimento al Dipartimento di Storia. Questo trasferimento formale ha permesso l’ingresso della moglie in Scienze giuridiche, valida docente che fino ad allora si era sempre astenuta dal fare domanda per insegnare nello stesso dipartimento del marito, perché la legge Gelmini vieta che i parenti e gli ascendenti lavorino nello stesso dipartimento (lei aveva sino ad allora collaborato in veste di cultrice della materia). Una grande rinuncia a un dipartimento guida, come lo stesso Adorno ammette. La convergenza della legge Gelmini con lo statuto Unisalento, con «dipartimenti responsabili» che possono bandire concorsi solo per le materie dei settori per cui sono competenti (non si può bandire un concorso per ogni settore disciplinare), ha sempre frenato la carriera della professoressa in questione.
Eppure, nel Dipartimento di Scienze giuridiche non c’era nessun altro docente di procedura penale all’infuori del professor Adorno e neppure alcun ricercatore, visto che la collega Paola Balducci ha usufruito dell’aspettativa, essendo componente del CSM. Il piccolo particolare è che il prorettore continua a insegnare al dipartimento di scienze giuridiche, cioè Adorno si sposta per la ricerca al dipartimento di Storia, ma lo stesso dipartimento lo «concede in prestito» al dipartimento di provenienza per continuare a insegnare e a ricevere gli studenti nella vecchia sede (anche se i dipartimenti hanno due sedi distinte: uno a Monteroni e l’altro a Lecce). La moglie, Elga Turco, con un curriculum di alto livello (avendo pubblicazioni importantissime, non si discute sulla sua validità), vince il concorso per ricercatore a tempo determinato bandito da Scienze giuridiche e prende servizio il 22 dicembre 2015.
Che ci siano molti parenti all’interno dei dipartimenti non è un segreto: questo caso di spostamento da un dipartimento all’altro è un metodo legittimo rispetto alle cattive abitudini del passato. Alcuni professori ci confermano che ci sono fratelli e varie parentele addirittura negli stessi dipartimenti, naturalmente entrati prima che entrasse in vigore la legge Gelmini. In altre parole, la presenza del professore Adorno nel dipartimento di Scienze giuridiche, avrebbe tarpato le ali alla moglie, che ha aspettato fino a 40 anni prima di fare il concorso e lo ha potuto fare solo quando il marito ha tolto il disturbo. In effetti, questa legge ha complicato le cose, ma certamente non impedisce certe operazioni, che nella maggior parte dei casi riguardano persone preparate. Il prorettore Rossano Ivan Adorno è anche vicedirettore della Scuola delle professioni legali dell’Università del Salento dal 2010: sua moglie ha ottenuto degli incarichi nella medesima scuola, ma prima che entrasse in vigore la legge Gelmini. Quindi, nulla quaestio dal punto di vista legale.
Lo spostamento del professore Adorno al Dipartimento di Storia dell’Università del Salento è stato autorizzato dal Senato accademico. Ora c’è una segnalazione all’Anac e al Ministero, che non vogliamo prendere in considerazione perché non abbiamo certezza circa l’identità della persona che l’ha inoltrata anche a noi, ma da lì ci siamo voluti muovere, ascoltando per telefono il professore Adorno e Zara, per capire quali risultati sta avendo l’applicazione concreta della legge Gelmini e quali sono le controindicazioni. «Ho ricevuto una richiesta di chiarimenti dal Ministero solo qualche giorno fa e quindi risponderemo a breve in merito ai chiarimenti richiesti. C’erano i pareri dei dipartimenti coinvolti e il Senato non ha ravvisato alcun problema» – afferma il rettore in merito alla vicenda.
Gaetano Gorgoni