LECCE – Un nuovo terremoto giudiziario si abbatte sulla politica leccese. L’inchiesta sull’assegnazione degli alloggi popolari scuote le fondamenta di Palazzo Carafa a ridosso della campagna elettorale per le Comunali. La richiesta di proroga delle indagini preliminari notificata nelle scorse ore dai militari del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza, diretti dal tenente colonnello Nicola De Santis, sdogana altri nomi eccellenti sinora rimasti secretati. Compaiono profili e figure di primissimo piano che hanno segnato la recente storia della politica cittadina: l’attuale sindaco Paolo Perrone; l’ex primo cittadino Adriana Poli Bortone; Roberto Marti, deputato del Gruppo dei Conservatori e dei Riformisti con un passato da assessore all’Urbanistica e ai Lavori Pubblici a Palazzo Carafa; l’attuale segretario comunale Vincenzo Specchia; il suo ex Domenico Maresca; Maria Luisa De Salvo, attuale responsabile dell’Ufficio Case; Raffaele Attisani, ex responsabile del settore Urbanistica; Nicola Massimo Elia, dirigente del settore Beni culturali-spettacoli-turismo e sport; Luigi Maniglio, dirigente dell’ufficio Tecnico; Gianni Puce, già dirigente dell’ufficio Casa; Piera Perulli, componente dell’ufficio Iacp; Damiano D’Autilia, attuale assessore alle Politiche giovanili ed Innovazione tecnologica; Vito Leonardo Aloisi, candidato alle ultime Regionali con Forza Italia nella lista di Adriana Poli Bortone ed ex consigliere regionale; Nunzia Brandi, assessore ai Servizi Sociali.
La richiesta di proroga delle indagini è stata notificata anche a Luisa Fracasso, 42, di Galatina; Rosario Greco, 46, di Lecce; Raffaele Guido, 66, di Lecce; Cristian Elia, 41, di Lecce; Angelica Camassa, 28, di Lecce; Anna Garzia Elia, 32, di Lecce; Gessyca Palazzo, 36, di Lecce; Nicola Pinto, 29, di Lecce; Umberto Nicoletti, 40, di Lecce; Andrea Santoro, 26, di Lecce; Vanessa Tornese, 29, di Lecce; Raffaele Liccardi, 51, di Lecce; Monica Durante, 39, di Lecce; Marco Frau, 32, di Lecce; Patrizio Greco, 44, di Lecce; Francesco Lipari, 47, di Lecce; Monica Della Tommasa, 47, di Lecce; Salah Zineddine, 84 anni, di Lecce; Maria Giuseppa Monteduro, 59, di Lecce; Giuseppe Todisco, 60, di Lecce; Luana Marino, 72, di Lecce; Stefania Gaetani, 44, di Lecce; Maria Vincenza Caputo, 53, di Lecce; Anna Rita Palazzo, di 49, di Lecce; Franco Vadacca, 84, di Lecce; Francesco De Donno, 56, di Lecce; Sabrina Castelluzzo, 37, di Lecce; Francesca Sansò, 46, di Lecce; Sandro Simini, 47, di Lecce; Francesca Roberta Sileno, 40, di Lecce; Habip Abazi, 60, di Lecce; Daniela Sileno, 46, di Lecce. Le accuse ipotizzate sono quelle di concorso in abuso d’ufficio, omissione in atti d’ufficio, falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atti pubblici e invasione di edifici. Nomi e residenze incrociano molti cittadini beneficiari dell’alloggio che risedono nella zona della 167 dove il fenomeno è stato segnalato più e più volte dall’opposizione di Palazzo Carafa.
Le indagini abbracciano un arco temporale piuttosto ampio che va dal gennaio del 2006 al luglio del 2015 con un’attualità contingente. La materia è delicata e scottante e gli accertamenti non sono ancora conclusi nonostante agli atti dell’inchiesta sia confluita una corposa documentazione acquisita in questi mesi negli uffici comunali. Ecco perché i sostituti procuratori Massimiliano Carducci e Roberta Licci hanno avanzato ad ottobre la richiesta di proroga evidenziando come non potessero concludersi le indagini preliminari “in quanto pur essendo state compiute attività di rilievo la complessità della vicenda processuale rende il compimento di ulteriori e approfondite indagini volte alla ricerca ed al vaglio del materiale probatorio anche a seguito degli ordini di esibizione/acquisizione del 12 settembre scorso”. “Un’attività” sottolineavano gli inquirenti nel documento, “necessaria in quanto solo al termine della stessa potranno essere assunte le definitive determinazioni sull’eventuale esercizio dell’azione penale”. Quando il gip concederà la proroga, gli investigatori avranno altri sei mesi di tempo per indagare. Termine che, però, scade il prossimo 22 aprile.
Ovviamente l’iscrizione nel registro degli indagati è un atto dovuto che non corrisponde ad un’ipotesi di colpevolezza anticipata. Questo secondo imponente filone d’indagine si incrocia con un altro troncone in cui compaiono altri nomi pesanti della politica cittadina: l’assessore al Bilancio Attilio Monosi, al Traffico ed alla mobilità Luca Pasqualini, il vicepresidente del consiglio comunale Antonio Torricelli e il funzionario Pasquale Gorgoni. Differenti le accuse ipotizzate: associazione per delinquere, corruzione, abuso d’ufficio, falso ideologico e materiale in atto pubblico e truffa aggravata ai danni dello Stato per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Quel che è certo è che i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Lecce stanno lavorando “su gravi e plurimi favoritismi”, legati alle pratiche amministrative relative alle case-parcheggio e alle sanatorie delle abitazioni occupate abusivamente.
Un lavoro lungo e complesso coordinato dall’allora procuratore Cataldo Motta e dall’attuale reggente l’aggiunto Antonio De Donno. Il sospetto è che gli alloggi sano stati assegnati agli amici degli amici favorendo qualche aspirante sprovvisto dei necessari requisiti o non collocato in posizioni utili nelle graduatorie specifiche. Non solo. Sarebbero emersi anche intrecci con personaggi della criminalità organizzata che gravitano negli ambienti contigui con la Sacra corona unita.
Francesco Oliva