TAURISANO (Lecce) – Nuovi guai con la giustizia per Francesco Preite, il 45enne di Taurisano, recentemente condannato per l’incendio ai danni dell’abitazione della sorella. Comun denominatore anche in questo caso i presunti dissapori con la donna: minacce di morte, furto in casa e, dulcis in fundo, un’aggressione ai danni degli agenti di polizia. Un copione già visto. Nella giornata di ieri Francesco Preite, 45enne di Taurisano, è stato condannato a 1 anno e mezzo di reclusione e al pagamento di una multa di 300 euro dal gup Antonia Martalò (a fronte di una richiesta di 2 anni) nel processo che si è celebrato con rito abbreviato. Il giudice ha disposto anche la permanenza di un anno in una Rems (residenza per l’esecuzione della misura di sicurezza sanitaria) a pena espiata in virtù di una perizia psichiatrica.
Gli episodi, condensati nel capo d’imputazione a firma del sostituto procuratore Roberta Licci, si sarebbero verificati nel settembre del 2015. In più occasioni, Preite avrebbe minacciato i parenti di morte e di bruciare le loro case impugnando un bastone con cui avrebbe anche danneggiato i vetri e gli infissi delle abitazioni. Neppure l’intervento di due agenti di polizia del Commissariato di Taurisano sarebbe servito per placare la furia dell’uomo. Preite si sarebbe scagliato contro i due assistenti ferendo lievemente uno di loro.
L’imputato si sarebbe anche macchiato di un furto in casa della sorella da dove Preite avrebbe trafugato diverso materiale minacciando la donna di picchiarla se non avesse assecondato le sue intenzioni. L’avvocato difensore Carlo Gervasi aveva prodotto una consulenza di parte a firma del dottore Marcello Rollo sulle effettive condizioni psico-fisiche del proprio assistito.
F.Oli.