RACALE (Lecce) – Foto e filmati di centinaia di donne riprese nelle parti intime conservati nella memoria del telefonino e in decine e decine di file. Il sostituto procuratore Roberta Licci ha chiuso le indagini su S.C., il molestatore seriale denunciato ad agosto dopo gli scatti osè nel parco acquatico dello Splash a Gallipoli. Il 35enne di Racale è accusato di disturbo alle persone e violenza privata. Le indagini, condotte dai carabinieri della Compagnia di Gallipoli, avrebbero smascherato il modus operandi utilizzato da S.C. per immortalare le parti intime di centinaia di donne. Il molestatore scattava foto e registrava filmati sia con il cellulare che con macchine fotografiche una delle quali subacquea, focalizzate in modo pressocchè esclusivo sulle natiche di diverse centinaia di donne (per la maggior parte non identificate).
L’episodio finale si verificò il 7 agosto in un parco acquatico di Gallipoli. S.C. avrebbe molestato tre donne puntando un’asta per selfie e scattando decine di scatti nelle parti intime. Avrebbe poi continuato ad inseguire le donne fino a quando le vittime non decisero di chiedere l’intervento dello staff della struttura. Il personale accompagnò l’uomo negli uffici del parco. Nel frattempo vennero informati i carabinieri di Gallipoli, già allertati da alcune telefonate dalle dirette interessate.
I militari identificarono l’operaio e invitarono S.C. a farsi aprire la cassetta di sicurezza che l’uomo aveva affittato nel parco acquatico. Non mancarono così le sorprese. Gli investigatori sequestrarono cellulari, varie macchinette fotografiche oltre ad alcune videocamere attrezzate per registrare video in acqua. Nelle scorse ore, gli avvocati difensori Giuseppe Gatti e Antonio Corvaglia hanno ottenuto il dissequestro di tutto il materiale.
F.Oli.