NOVOLI (Lecce) – Una lite per un debito finì a colpi di pistola. Antonio Bianco, 49 anni, imbianchino, originario di Monteroni ma residente a Novoli, ha patteggiato 2 anni e 6 mesi di reclusione davanti al gup Simona Panzera. L’imputato, assistito dall’avvocato Antonio Degli Atti, rispondeva delle accuse di tentate lesioni aggravate, furto, ricettazione, porto e detenzione di arma clandestina e di arma comune da sparo e detenzione di cartucce. Il grave episodio risale all’11 febbraio scorso. Da una parte il creditore: Rizzo. Dall’altra Danilo Murra di Novoli, titolare di un negozio di mobili. Il diverbio si verificò nei pressi dell’attività commerciale, in via Madonna del Pane, strada molto trafficata in una zona popolosa del paese.
Il confronto fra i due si fece sempre più acceso. I toni si surriscaldarono sempre più. E neppure il padre di Murra, intervenuto per fare da paciere, fu sufficiente per placare la lite. Così l’uomo pensò bene di chiamare i carabinieri. Una pattuglia della stazione di Novoli giunse poco dopo. Il litigio, però, era cessato. E l’imbianchino si allontanò. Tutto finito? Per nulla. Rizzo, infatti, si presentò nuovamente davanti al negozio, stavolta armato di pistola. E, in preda ad un raptus, estrasse una 7,65 ed esplose un solo colpo che mandò in frantumi la vetrata e raggiunse uno specchio che era fra la merce in esposizione nel negozio.
L’imbianchino comprese subito la gravità del fatto. E, per questo motivo, si sarebbe disperato. Poi si allontanò. Nel negozio c’era anche la moglie di Murra. Nessuno rimase ferito. L’intervento della pattuglia dei carabinieri fu immediato. Antonio Rizzo venne raggiunto e bloccato in via Risorgimento, a poche centinaia di metri dal negozio di mobili. L’uomo era a bordo della sua Fiat Panda. I militari lo accompagnarono negli uffici della caserma. Le indagini, condotte dai carabinieri della stazione di Novoli, diretti dal maresciallo Lorenzo Cannizzo, consentirono di ricostruire i fatti. L’uomo (attualmente libero) venne così arrestato.
F.Oli.