TUGLIE (Lecce) – E’ diventata definitiva la sentenza di assoluzione per Lorella Pino, 54enne di Tuglie, accusata della morte del motociclista concittadino Cristian Quartini deceduto in un incidente stradale a soli 18 anni nell’agosto del 2010. La sezione promiscua della Corte d’appello di Lecce (Presidente e relatore Riccardo Mele, a latere Maurizio Petrelli e Consiglia Invitto) ha scritto la parola fine su una lunga e tribolata vicenda giudiziaria assolvendo la donna perché il fatto non costituisce reato.
I giudici hanno così accolto il ricorso dell’avvocato Pierpaolo Schiattone dopo l’annullamento della condanna in primo e in secondo grado della Cassazione nel maggio scorso. La difesa aveva essenzialmente insistito sull’insussistenza della responsabilità colposa dell’imputata e sul contenuto di due testimonianze emerse nel processo di primo grado relative alla visibilità della strada. Il giovane era in sella alla sua moto una Yamaha 600 insieme ad un amico. Percorreva viale Cesare Vergine, in località “Montegrappa”, un rione di Tuglie. Secondo la ricostruzione degli agenti della polizia municipale, da una strada laterale sbucò una Fiat 500 condotta proprio dalla donna. L’impatto tra i due mezzi, a quel punto, fu inevitabile.
Quartino venne sbalzato dalla sella della moto e, nonostante i tempestivi soccorsi del 118, i sanitari furono costretti a stendere un lenzuolo bianco sul corpo del giovane. Dall’istruttoria dibattimentale di primo grado poi confermata in Appello la donna avrebbe effettuato una manovra di svolta senza fermarsi allo stop impattando così contro il motociclo. Sotto processo era finito anche un secondo imputato poi assolto. I familiari del ragazzo erano assistiti dall’avvocato Francesca Ria.
F.Oli.