LECCE – C’è un nuovo candidato sindaco in città, lo propone Casa Pound, il circolo della zona «Casermette» (l’area è quella di estrema destra, anche se lui rifiuta le etichette): scende in campo Matteo Centonze, 29enne, consulente aziendale. I punti del programma sono 8: i principali sono sicurezza, disabilità e emergenza abitativa. Casa Pound ha presentato una proposta di legge al Comune di Lecce che consiste nel mutuo sociale: l’ente comunale si farebbe carico di costruire delle case su terreni demaniali e di concedere il credito senza interessi ai cittadini leccesi meno abbienti che entrerebbero in possesso di una casa pagando agevolmente (rate sospese in caso di disoccupazione e che non superano un quinto delle entrate familiari). Il partito fa una corsa solitaria, naturalmente con la consapevolezza che non ha i numeri per vincere, ma potrà fare molta pubblicità alle idee «sovraniste», anticapitalistiche e nazionaliste che vuole promuovere.
«Siamo diversi dagli altri – spiega Centonze – Non apprezziamo il lavoro della amministrazione uscente: la gestione della sicurezza e dell’emergenza abitativa è stata fallimentare. Non riteniamo Delli Noci un uomo nuovo, perché è stato fino a poco fa con la vecchia amministrazione, mentre il centrosinistra è lontano anni luce dalla nostra visione politica». Il partito Casa Pound nasce nel 2006 a Roma, dall’occupazione di uno stabile: il nome richiama un celebre poeta modernista statunitense che simpatizzò col fascismo e che visse per molto tempo in Italia. «Non ci piace il termine neofascista, ma non ci smarchiamo dall’accusa di essere fascisti: non siamo nostalgici che vogliono riproporre il fascismo. Ci definiamo di estremo centro alto: visione estrema del mondo dall’alto e centro perché è centrata. Vorremmo un’Italia forte all’interno del Mediterraneo e non un porto senza considerazione. Vorremmo una stato sociale, che in tempi lontani è stato attuato in Italia. Nella Costituzione è contemplato lo Stato Sociale, ma non è mai stata applicata».
Anche per quanto riguarda la accuse di violenza, il candidato sindaco spiega che gli attacchi violenti sono solo quelli della sinistra radicale: «Il problema è che, se veniamo attaccati, sicuramente non ci tiriamo indietro».
Garcin