LECCE – Circa 80 dipendenti dei 113 rimasti in Alba Service hanno incontrato vertici regionali e provinciali nella sede leccese della Regione Puglia, in via Aldo Moro: da 24 mesi non prendono un euro. Anche questa volta la situazione è tesissima. C’è gente che non ha più da mangiare. A Neviano uno dei lavoratori della partecipata è stato costretto a emigrare in Germania con la moglie: ha due figli e i pignoramenti lo avevano messo k.o. Alba service ha presentato un piano d’impresa sottoscritto dai sindacati: una mossa che dà il via libera alla cassa integrazione in deroga. La Provincia ha preso l’impegno di mettere un milione e trecentomila euro per il 2017 (manutenzione strade e scuole). La Regione Puglia si impegna ad erogare la cassaintegrazione, ma la burocrazia non permette di sbloccare tutto subito.
A causa di pignoramenti e debiti vari in capo alla società, che ammontano ad oltre cinque milioni di euro, la ripresa dell’attività è molto più lenta. Questi debiti verranno chiusi con delle transazioni, spalmandoli nel tempo. “Ho fatto tutto il possibile: stiamo mettendo oltre un milione di euro. Siamo interessati a far vivere Alba Service” – ha spiegato il presidente della Provincia Antinio Gabellone. Ma la burocrazia è lenta e la gente ha fame, chissà se qualcuno lo avrà spiegato a Del Rio, che con la sua riforma ha scatenato il terremoto anche tra poveri lavoratori.
Garcin