LECCE – Dopo le proteste di Maglie, dove i troppi esclusi hanno fatto gridare al bluff, la protesta si espande. Il fuoco amico proviene dal Pd: sarà anche il clima congressuale, ma, in effetti, ci sono troppi esclusi dalla misura che dovrebbe portare fuori dalla povertà le fasce più deboli della popolazione pugliese. «Se si considera che l’avviso pubblico della Regione per la presentazione delle domande per l’accesso al Reddito di dignità è del mese di luglio dello scorso anno e che a tutt’oggi nessun cittadino ha avuto erogato l’aiuto previsto si ha chiaro che il Red almeno nella nostra città e nell’ambito sociale di Lecce è solo un miraggio – spiega il presidente della Commissione Controllo di Palazzo Carafa, Antonio Rotundo – Nella relazione allegata si può leggere che dal 26 luglio 2016 sino a qualche settimana fa le domande presentate erano 1471 delle quali circa la metà della nostra città ma il numero è destinato a crescere essendo le domande a sportello».
Ancora fuoco amico sul Red, Rotundo: «A Lecce il reddito di dignità è solo un miraggio»
Come abbiamo spiegato in un precedente articolo sulla situazione dell’ambito di Maglie, basta pochissimo per essere esclusi dalla misura che renderebbe dignitosa la vita di molte persone travolte dalla crisi, ma a questo si aggiungono anche i ritardi per chi vi rientra. «Tra l’altro l’invio da parte della Regione in data 21 dicembre di sms e email che comunicavano ai cittadini l’ammissione al Red ha creato diffuse aspettative andate immediatamente deluse perché gli interessati a differenza di quanto comunicato non sono stati chiamati nei giorni successivi per l’avvio al tirocinio. Ora l’auspicio è quello che la Regione semplifichi e abbassi l’asticella di accesso al beneficio per consentire che rapidamente gli aventi diritto possano potere usufruire del beneficio della misura regionale di sostegno al reddito ponendo fine ai ritardi registrati sinora».
«La maggior parte degli esclusi risulta oggettivamente in situazioni di notevole disagio ed oggi si trova a dover subire l’ulteriore mortificazione di un esito negativo dell’istruttoria» – ha spiegato la presidente dell’Ambito Territoriale Sociale di Maglie, Ada Fiore, anche lei Pd, qualche settimana fa. Un Isee con 300 euro dichiarati mette fuori gioco già l’aspirante. Tra gli esclusi anche un disoccupato che non guadagna nulla, ma ha la colpa di vivere da solo. Resta fuori anche chi non raggiunge i 45 punti per solo mezzo punto. Un cittadino con 165 euro dichiarate di Isee e due figli a carico (che sono 20 punti) è rimasto a bocca asciutta. Solo chi versa nella povertà assoluta o chi abbia un componente disabile può accedere al RED. «Confidando nella sua sensibilità Le chiedo di intervenire nel merito per tentare di salvaguardare realmente la dignità di tutti»- ha concluso Ada Fiore in una lettera indirizzata all’assessore Salvatore Negro, nei giorni scorsi. Il problema è che non è sicuro che la Regione abbia le risorse per allargare la platea, oltre al fatto che a Lecce la Regione se la sta prendendo comoda anche con chi potrebbe rientrare nel ReD.
L.B.
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