”Il presidente Emiliano è in oggettive difficoltà. Non c’è alcun consenso da parte del Comune di Squinzano”. Così all’Adnkronos il sindaco della cittadina a nord di Lecce, Mino Miccoli a proposito delle ripetute affermazioni da parte del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano circa la disponibilità dello stesso Comune a localizzare sulla sua costa l’approdo del gasdotto Tap (Trans Adriatic Pipeline) in sostituzione di quello previsto a Melendugno a circa 30 km a sud dove il progetto incontra l’opposizione dei sindaci e della popolazione. Il governatore ha richiamato più volte una delibera approvata dal consiglio comunale di Squinzano.
”Il Comune di Squinzano -precisa il sindaco Miccoli- in maniera responsabile ha soltanto recepito e fatta propria la mozione di un consigliere provinciale di opposizione che sosteneva una cosa sensata: ‘se non ci dovesse essere l’approdo Tap a Melendugno, -chiedeva- perchè non verifichiamo se ci sono le condizioni per farlo da noi?’. A una condizione improcrastinabile e ineludibile -spiega Miccoli- quella di una conversione della centrale di Cerano (che si trova a Brindisi, non lontano da Squinzano, ndr) da carbone a gas”.
“In quella deliberazione si andava oltre -continua- e cioè si precisava che, laddove si dovesse immaginare un’ipotesi di questo tipo, occorre evitare di fare come dopo il referendum di 30 anni fa quando la gente disse che voleva il gas e poi il governo autorizzò la centrale a carbone. Bisogna -sottolinea Miccoli- che prima la centrale dismetta la produzione di energia elettrica con il carbone, poi elimini i nastri trasportatori e le isole di stoccaggio e infine ci si può sedere a parlare”.