CAMPI SALENTINA (Lecce) – Si è tenuto, venerdì 24 marzo, un consiglio comunale monotematico dell’Unione dei Comuni del Nord Salento; argomento all’ordine del giorno la chiusura del laboratorio di analisi, presente nel già azzoppato Ospedale San Pio da Pietralcina, e sua trasformazione in centro prelievi.
Questa operazione, che la ASL chiama rimodulazione dei laboratori ma che di fatto è una vera e propria chiusura, ha ingenerato un’opposizione netta.
Già a suo tempo la chiusura del pronto soccorso del Nosocomio di Campi, determinò una vera e propria implosione di quello leccese, su cui finì col riversarsi l’utenza che usufruiva di quella struttura. Il personale leccese, che ha dovuto far fronte ad una maggiore attività, non è stato potenziato e ciò ha provocato enormi difficoltà. La probabilità che ora accada lo stesso con i laboratori di analisi la cui attività confluirà nella cittadella della salute, senza peraltro implementarne personale e attrezzature, è molto alta.
Il laboratorio di Campi conta circa 100 mila utenti, un bacino che richiederà un potenziamento di organico su Lecce, che dovrà farsi carico di accessi in più, perché alcune attività di laboratorio non potranno essere eseguite nei punti prelievo dei distretti in quanto vere e proprie prestazioni, ciò comporterà al cittadino il disagio di recarsi dalla periferia, al capoluogo; errato quindi affermare che nulla cambierà per l’utente finale.
Abbiamo incontrato il Presidente del Consiglio Comunale di Novoli Giovanni De Luca che da tempo porta avanti una strenua battaglia contro la chiusura del laboratorio del San Pio da Pietralcina.
“La Giunta dell’Unione ha deliberato di avanzare un ricorso in sede amministrativa, contro il provvedimento di trasformazione del laboratorio di analisi cliniche di Campi Salentina in centro prelievi. Nel Consiglio dell’Unione precedente a quello di venerdì, ho avanzato una mozione con la quale ho impegnato, oltre al Consiglio, ben sette Sindaci (Campi, Guagnano Novoli, Salice Squinzano, Surbo, Trepuzzi) a chiedere un incontro interlocutorio con il Governatore della Puglia, che ha in capo la delega alla Sanità Regionale. Ad oggi, Emiliano, trova tempo per tutto, meno che per ricevere 7 Sindaci. Perché ho chiesto con la mozione, di impegnate l’Unione nell’incontro con il Governatore? Semplicemente perché, fra le altre convinzioni, sono certo che ogni dialogo deviato dal tavolo politico su quello giudiziario, secondo il mio modesto parere, è sinonimo di sconfitta del primo. Fino a ieri il dialogo era sospeso in bilico, dopo il Consiglio di venerdì, è la democrazia ad essere sospesa. Un intero territorio non ha ricevuto nessuna risposta dalle autorità preposte. Un atto che non ha precedenti a questo punto le ragioni ce le faremo in altre sedi. Se fosse stato Vendola il nostro interlocutore, non avrei fatto il “diavolo in quattro”, sinceramente avevo maturato la convinzione di un Governatore, Emiliano, credibile e pragmatico. Forse mi ero sbagliato. Odio errare. Perché penso che la Politica ha ancora un senso ed una precisa logica, che alcuni di noi svolgono come una missione, dalla quale chi si sottrae si rende complice della disfatta sociale”.
Passo dopo passo la cura della salute diventa per i comuni mortali un lusso, chi ha capacità economiche, che consentano loro di accedere a strutture private, si cura, chi non ha possibilità deve sottostare a queste continue restrizioni. Quindi, chi governa deve far quadrare i conti e i cittadini a cui lo Stato dovrebbe garantire il diritto alla salute devono soccombere?
ORONZO PERLANGELI