PRESICCE (Lecce) – Avrebbe effettuato visite a domicilio sprovvista della speciale abilitazione di Stato. Una falsa infermiera ha così chiesto e ottenuto di essere messa alla prova. Per quattro mesi, Maria Stivala, 45 anni, attuale assessora ai sevizi sociali presso il Comune di Presicce, dovrà rigare dritto per espiare la pena e conservare la fedina penale immacolata. Il giudice monocratico della prima sezione penale Bianca Maria Todaro ha infatti concesso all’imputata (difesa dall’avvocato Paolo Rizzo) di poter beneficiare dell’istituto riabilitativo solitamente riservato ai minorenni ma che si estende anche ai maggiorenni incensurati.
Sotto processo è finito anche Andrea Giuseppe Contaldi, 53 anni, legale rappresentante del laboratorio di analisi in cui lavorava la falsa infermiera. Entrambi gli imputati risiedono a Presicce dove si trova anche il centro analisi finito sotto la lente della magistratura. L’indagine è stata avviata con una denuncia presentata da un collega dell’infermiere. E sono così scattati gli accertamenti. Maria Stivala e e Andrea Giuseppe Contaldi sono accusati di aver effettuato diversi prelievi di sangue a domicilio in favore di alcune persone che si sono rivolte al laboratorio di analisi. Da gennaio ad aprile del 2014. Test affidati proprio alla dipendente Stivala. La donna, secondo le indagini, esercitava la professione di infermiere professionale per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato senza averne alcun titolo.
C’è poi anche una seconda contestazione mossa agli odierni imputati. Sia Contaldi che la Stivale avrebbero gestito rifiuti speciali pericolosi – a rischio infezioni – costituiti da siringhe, aghi e cotone idrofilo. Per la precisione tutto quel materiale prodotto nel corso dell’attività lavorativa e che poi sarebbe stato abbandonato nell’abitazioni dei vari assistiti. Il Consiglio dell’Ordine degli Infermieri si è costituito parte civile tramite l’avvocato Mario Stefanizzi che ha accettato un risarcimento di 1800 euro. Nell’ambito del contrasto contro l’esercizio del’attività infermieristica il Presidente del collegio, Marcello Antonazzo, ha giudicato favorevolmente questa decisione che fondamentalmente combatte l’attività abusiva della professione al fine di segnalare eventuali abusi. Contaldi è difeso dall’avvocato Alberto Pepe.
F.Oli.