SALENTO – Mezzi obsoleti, divise rattoppate, carenza di esercitazioni, sistemi antiscavalco assenti e tanti straordinari: sono tanti i problemi degli addetti ai lavori delle carceri salentine, ne parliamo da anni su questo giornale. La vita della polizia penitenziaria si fa sempre più complicata. «Chiediamo un confronto col governo» – tuona Ruggero Damato, vice segretario regionale Osapp, pronto con i sindacati della polizia penitenziaria a protestare davanti al Parlamento. Il 5 Aprile l’Osapp metterà striscioni e uomini davanti a Montecitorio: ci sarà il segretario generale Leo Beneduci e tutta la segreteria per le molteplici problematiche che affliggono il Corpo Polizia Penitenziaria. «La pessima riforma delle carriere ci spinge a chiedere una vera riforma strutturale non più rinviabile». I problemi sul tavolo sono tanti: l’insoddisfazione cresce tra il personale costretto a turni massacranti e sempre più frustrato dal silenzio dei governanti.
Intanto, la politica regionale si muove per inserire le stazioni di polizia penitenziaria anche negli aeroporti pugliesi. «Siamo soddisfatti di aver finalmente acceso i riflettori su un’esigenza importante per garantire la sicurezza dei cittadini, il buon lavoro degli agenti di polizia penitenziaria e la dignità dei detenuti». Lo dichiarano i consiglieri pentastellati Antonella Laricchia, Gianluca Bozzetti e Rosa Barone dopo l’audizione in II Commissione del segretario nazionale del SAPPE Federico Pilagatti, richiesta dal Movimento 5 Stelle.
«Dall’audizione è emersa in maniera chiara la necessità di dotare gli aeroporti pugliesi di una postazione di polizia penitenziaria per il transito dei detenuti – spiegano i cinquestelle – che oggi vengono trattenuti in auto, con tutte le implicazioni negative sia per la sicurezza dei cittadini, che per la dignità degli stessi detenuti. Nelle prossime sedute della Commissione verranno auditi l’assessore alle partecipate, il garante dei detenuti e i vertici di Aeroporti di Puglia per comprendere come mai le ripetute richieste fatte negli anni dal Sappe siano rimaste lettera morta. Si tratta di una postazione che c’è negli aeroporti di tutte le altre regioni italiane – concludono – la Puglia non farebbe da apripista ma sarebbe l’ultima a dotarsi di questo presidio».
Leonardo Bianchi