SALENTO – Terminano le riprese del cortometraggio “Finche c’è il mare“, diretto dal giovane regista Francesco De Giorgi, determinato a realizzare un piccolo gioiellino in grado di rendere la nostra terra fiera ed orgogliosa.
La troupe, supportata dal Centro Sperimentale di Cinematografia, dall’associazione culturale Nostos, vari sponsor locali e una campagna di crowdfunding ancora attiva sulla piattaforma Indiegogo o sul sito www.francescodegiorgi.com, è scesa in campo lo scorso venerdì 24 marzo con le prime suggestive riprese che hanno visto protagonista Sant’Andrea, splendida marina di Melendugno.
Nei giorni successivi gli attori, tutti provenienti dal territorio salentino, hanno fatto tappa a Nardò per poi spostarsi tra le bellezze nascoste di Santa Caterina, frammento del lungomare ionico dai tratti meravigliosamente grezzi.
Girato interamente in Salento, questo film racconta la storia di un ricongiungimento inatteso tra due amici dai destini lontani ma paralleli: Sandro, giovane invalido capace di sottomettere al proprio volere la sua inabilità, e Antonio, figlio di un Sud che lo costringe ad abbandonare la sua terra per vedersi realizzato.
Attraverso immagini tangibili, incrementate da potenti riprese naturali e l’utilizzo di un dialetto a volte sporco e inaspettato, l’atmosfera dell’intera storia è percepita allo stesso tempo come familiare e distaccata. Familiare per ciò che si racconta e per la vicinanza che per un salentino è facile sentire con tutti i personaggi; distaccata, invece, se si guarda alla situazione che viene raccontata e al crescendo che lentamente si sviluppa andando avanti con la trama.
Gli stessi protagonisti, seppur fiduciosi nel legame di amicizia che li accompagna, percepiscono uno strano senso di indifferenza alla vita nel momento in cui riescono finalmente ad incontrarsi dopo anni di silenzio. Sarà questa sensazione, infatti, che li porterà ad osare sino al punto di esprimere, senza una parola, tutto il bene fraterno che non hanno mai smesso di volersi.
Si tratta di una storia dal sottofondo rude e malinconico ma che, in fondo, nasconde piccole verità capaci di trasmettere forti emozioni. L’allegria di Sandro, associata alla timidezza di Antonio, crea la potente immagine di una terra invecchiata che, nel suo pudore, nasconde i meravigliosi frutti di uno spensierato coraggio.
Benedetta Pati