LECCE – «Il Pug non esiste, non è stato autorizzato dall’Autorità di Bacino: è un atto illegittimo, che dev’essere ritirato subito». Non usa mezzi termini Carlo Salvemini, il candidato sindaco del centrosinistra. «Il Piano urbanistico è privo di elementi fondamentali: mancano elementi di chiarezza sulla rappresentazione grafica, cose che avrebbero dovuto superarsi in sede di consultazione (mancano schede precise su masserie e altre zone)»- insistono i consiglieri di opposizione, durante la conferenza organizzata in mattinata all’Open Space di Piazza Sant’Oronzo. «Si ritiri subito tutto e si ritorni in giunta per avviare nuovamente l’iter. Ci sono violazioni gravissime» – afferma Salvemini. Nella delibera viene infatti scritto che in sede di seconda conferenza di copianificazione del 15.01.2016 sono stati acquisiti i pareri degli enti sovraordinati, (Autorità di Bacino, Soprintendenza, Acquedotto Pugliese, Arpa, Regione). Questi pareri, obbligatori per legge, avrebbero consentito la chiusura favorevole della copianificazione, e l’adozione del PUG. La lettura dei pareri e i lavori della commissione, fin dal primo giorno, hanno invece dimostrato che il parere favorevole dell’Autorità di Bacino, necessario per verificare la coerenza tra le previsioni del PUG e tutte le dinamiche ambientali relative alla struttura idrogeomorfologica del territorio, non è stato ancora ottenuto.
Torricelli si chiede retoricamente perché si presenta il Pug proprio in questo periodo, poi entra nel merito di alcune incongruenze: «Come si possono immaginare 12 mila abitanti in più con la crisi dell’edilizia che c’è? Approveranno lo stesso questo piano, ma in realtà non può essere approvato». Il parere dell’Autorità di Bacino costituisce elemento indispensabile per l’adozione del Piano Urbanistico Generale: lo si ricorda anche nello stesso documento che ha questa carenza. «Una mera ricostruzione documentale non interpretativa avrebbe portato a non approvare il Pug – tuona Salvemini – Non sappiamo se è negligenza o altro, ma il piano approvato in questo modo rischia di configurare il reato di falsità ideologica.
Siamo in presenza di una delibera di Giunta che contiene informazioni false, che è priva delle sue fondamenta, che espone i contenuti del Piano che si andrebbe ad adottare, e dunque l’Amministrazione, a licenziare scelte urbanistiche che potrebbero non avere la coerenza del Piano di Assetto Idrogeologico, esponendo la città al rischio concretissimo di contenziosi e ricorsi dagli esiti imprevedibili che vanno scongiurati. Confido nella responsabilità del sindaco: si proceda all’autoannullamento, si acquisisca il parere dell’autorità di bacino e per noi la questione sarà superata. Abbiamo atteso l’audizione del consulente legale in commissione, che non si è presentato. Hanno ritenuto che il parere dell’Autorità di Bacino avrebbe dato il parere positivo in poche settimane. Ma quest’ultima si esprime sulle tavole che le saranno recapitate a fine febbraio».
In maggioranza, invece, sono sicuri che il problema è sanabile: se giungerà a breve il parere dell’Autorità di Bacino, tutto sarà in regola per la presentazione in Consiglio Comunale e per l’approvazione definitiva. Le carte, però, sono arrivate a fine febbraio e ci vuole un po’ di tempo per esaminarle: nel centrodestra sono convinti che l’autorizzazione arriverà a breve, sanando tutto con effetto retroattivo. Il centrosinistra promette di tenere alta la guardia.
L.B.